NAPOLI – Fatta, quasi fatta: e fa niente (ormai) che il tempo è volato via. Perché all’orizzonte, in quel finalone che comincerà a gennaio e si consumerà sino a maggio praticamente senza trattenere il fiato, il Napoli si ritroverà con due rinforzi d’eccellenza, ai quali non dovrà spiegare i meccanismi, né dovrà concecedere periodo d’ambientamento: gli basterà ricevere ciò che Hamsik e Zuniga hanno nel codice genetico, le conoscenze d’uno spartito (e delle pressioni) con cui son cresciuti.
Il bimestre di Zuniga s’è concluso: s’è operato al ginocchio destro il 21 ottobre, ha avuto bisogno (come da previsioni) di otto settimane, approfitterà della sosta ed eviterà (quasi sicuramente) la trasferta di Cagliari, poi comincerà a mulinare le gambe per il 6 gennaio e festeggerà quel giorno il suo compleanno – che in realtà è caduto il 14 dicembre – è che è stato salutato attraverso twitter da un valanga di cinguettii, compreso l’augurio di De Laurentiis. «So che migliori di giorno in giorno. Ti aspettiamo presto».
E accadrà con la Sampdoria o magari con l’Atalanta in Coppa Italia, ma ormai è un conto alla rovescia da condividere con Marek Hamsik, che s’è invece fermato con il Parma e che sfrutterà la sosta per scacciare via le ultime paure e quel che resta d’un dolore che gli ha impedito di esserci in un momento-chiave della stagione.
L’IMPORTANZA – E’ andata: e quando questa parte del campionato sarà stata superata, saranno quattordici gare senza Zuniga e sei senza Hamsik. Perché il colombiano s’è dovuto arrendere presto, troppo presto, alla sesta, tutta colpa d’un menisco sofferente che l’ha costretto a passare da Villa Stuart a Roma: però la rieducazione è completata ed anche le prime corsette stanno dando «soddisfazione».
Riecco Zuniga, tra un po’, che è un destro che sa giocar bene a sinistra, che è una variabile impazzita sulle fasce, che è uomo da diagonali difensive ed offre il proprio contributo in fase offensiva: un acquisto, insomma, per il Napoli, che ha dovuto rimpiangerlo.
MAREKIARO – Ma ha una voglia matta di riprendersi il palcoscenico pure Hamsik, il fenomeno paranormale capace di cambiare anche da solo le partite, il top player e ormai anche il capitano, dunque un simbolo non solo tatticamente e tacnicamente: la sua Napoli si è interrotta contro il Parma, conseguenza dolorosa di un incidente in allenamento che pareva ormai scongiurato e che invece è diventato determinante. C’è voluto molto riposo e la pausa arriva a proposito: un tentativo, ma piccolo così, in settimana per capire se esistano margini per Cagliari. Però l’esperienza insegna che val la pena di rinunciare ad una partita per non doverne aspettare altre: e allora, cin-cin a Capodanno (alla Befana…).
Fonte: Corriere dello Sport
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