Hanno indossato la maglia del Napoli nelle difficili stagioni del post-Maradona. Poi Gianfranco Zola e Massimo Crippa furono venduti nell’estate del ’93 al Parma per ovvi problemi di bilancio: l’asse Ferlaino-Tanzi era quello giusto e la cessione dei due gioielli servì a far rifiatare l’Ingegnere. Ma quel Napoli aveva già intrapreso la via del non ritorno. Doppi ex di lusso, Zola e Crippa vedranno la sfida del Tardini con occhi interessati. Crippa potrebbe esserci, a Parma è di casa. La sorpresa sarà “Magic box”, che lascerà Londra per il week-end: domani è segnalato in tribuna d’onore.
«Il Napoli attraversa un momento felice, ha un grande attacco e un allenatore che non si discute. Il Parma vorrà riscattare le recenti sconfitte: mi aspetto un match vivo e interessante, la posta in palio è elevata per entrambe», è il pensiero di “Zolino”, che non si sbilancia a livello di tifo. «Gli azzurri devono consolidare la Champions, che è un grande traguardo. Donadoni, che fa giocare le sue squadre senza ricorrere alle barricate, ha ancora buone chance di centrare la zona europea. Da quale parte starò? Io faccio sempre il tifo per le squadre nelle quali ho giocato».
Insomma, un modo elegante per accomodarsi in tribuna apparentemente distaccato e gustarsi la partita da perfetto osservatore neutrale, anche se è difficile immaginare Zola felice per un risultato negativo del suo Napoli. Come Crippa, del resto, rimasto legatissimo al club azzurro.
«Conservo un ricordo strepitoso, bellissimo, della mia esperienza in azzurro. Cinque anni intensi e ricchi di soddisfazione, venni ceduto – ricorda l’ex centrocampista – per far quadrare i conti societari ma fosse dipeso da me, non sarei mai andato via». Parma tappa insidiosa dopo che gli emiliani hanno arrestato improvvisamente la loro marcia? «Credo che il Napoli debba sfruttare il momento negativo degli avversari, anche perché potrà giocare rilassato: non ha molto da chiedere al campionato, il terzo posto è blindato e il secondo è irraggiungibile. Mentalmente deve solo prepararsi per la finale di Coppa Italia, che sarà una competizione inferiore ma pur sempre un trofeo da mettere in bacheca e non lasciare ad altri: non è il caso di farselo scappare. Fondamentalmente la sfida di domani avrà maggiore importanza per il Parma che per il Napoli».
In pratica gli azzurri possono concentrarsi già sul futuro? «Benitez è un fior di allenatore, forse avrebbe potuto fare qualcosina in più in Europa League ma non gli si può rimproverare nulla, soprattutto in Champions. Concentrarsi da adesso sul mercato è fondamentale: innanzitutto va confermato Reina, che si è dimostrato un autentico leader e poi bisogna acquistare difensori di spessore internazionale, altrimenti non si potrà competere su più fronti. Jorginho è stato un ottimo investimento per il centrocampo, la stessa cosa deve essere fatta anche per il settore arretrato».
Fonte: Il Mattino
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