Il gigante e il bambino. Un campione affermato, di livello mondiale, contro uno che è poco più di un debuttante. Udinese-Napoli: una sfida nella sfida, quella tra i due numeri uno, Reina contro Scuffet, con il mitico Zoff spettatore interessato oltre che doppio ex. «Partita imprevedibile – sostiene il campione del mondo – nonostante entrambe le squadre non abbiano problemi di classifica. Sia bianconeri che azzurri però vorranno vincere. L’Udinese per cancellare la prestazione negativa offerta contro la Juventus, il Napoli per preparare al meglio la finale di coppa Italia».
Senza Higuain sarà dura per la squadra di Benitez?
«Non sarà un’assenza di poco conto. Proprio domenica scorsa abbiamo visto quanto sia fondamentale nel gioco dei partenopei».
In porta, un campione del mondo contro un diciottenne.
«Reina al confronto è un gigante. Ha vinto tutto, è all’apice della carriera, gioca in una formazione che è ai vertici del nostro campionato. Inutile elencare le sue caratteristiche: è un portiere di grande affidamento, una sicurezza. E poi è anche un leader nello spogliatoio, un personaggio al quale non fanno difetto carisma ed esperienza».
Il Napoli a fine stagione potrebbe perderlo.
«Tornerà a Liverpool ma non credo che il club inglese voglia reintegrarlo, il Napoli ha intenzione di confermarlo alla luce di quanto ha fatto in questa stagione. Alla fine prevarrà la volontà del giocatore. De Laurentiis, comunque, deve offrire l’impossibile per non lasciarselo scappare».
Scuffet invece è la sorpresa dell’anno.
«Ha fatto molto bene quando è stato impegnato. Bravo Guidolin a lanciarlo nella mischia e ad avere fiducia in un giovanissimo. Sicuramente a livello di portieri, è l’elemento più interessante offerto dal nostro torneo. E anche una bella notizia perché finalmente la nostra scuola torna a sfornare un potenziale protagonista».
Cosa colpisce di più di questo giocatore-rivelazione?
«La tranquillità e la freddezza. A diciotto anni, se metti in campo queste caratteristiche, sei un predestinato. È evidente che i compagni di reparto lo stanno aiutando ma il ragazzo, di suo, mette parecchio».
I suoi primi mesi di carriera ricordano quelli di Buffon.
«È vero. Esordire bene e così giovani, il più delle volte coincide con l’inizio di un’avventura esaltante. Buffon ha compiuto un percorso eccezionale ed è diventato tra i migliori al mondo nel suo ruolo. Con Scuffet è bene non affrettare i giudizi: ha le carte in regola per diventare un grande ma lo abbiamo visto giocare solo qualche mese».
Insomma, Scuffet si può già definire un campione o no?
«No. È una promessa che probabilmente esploderà con il tempo. Definire campione un calciatore che ancora non si è affermato mi pare eccessivo».
Eppure si è guadagnato la stima di Prandelli. Potrebbe addirittura essere il nostro terzo portiere ai campionati del mondo.
«Queste sono scelte e valutazioni che competono esclusivamente al nostro ct».
Se lei fosse l’allenatore della Nazionale, lo convocherebbe?
«Io non lo porterei ai mondiali, ha zero esperienza».
Reina invece…
«Vabbè, lui addirittura andrà in Brasile da favorito»
Fonte: Il Mattino
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