Tanto Napoli o poca Juventus?
«Troppo Napoli, non esistono alibi per Conte. Gli azzurri sono stati nettamente superiori».
Dino Zoff, un inizio di carriera in azzurro e il resto a conquistare trofei in bianconero e in Nazionale, analizza le differenze tra le due squadre e le due società del suo passato. Partendo proprio dal risultato del campo. «La forza del Napoli è stata impressionante, un dominio assoluto nel primo tempo. Non credo a chi sostiene che la Juventus avesse la testa all’Europa League: ad eccezione di Tevez squalificato, ha schierato la miglior formazione possibile».
Napoli grande con le grandi e piccolo con le piccole: perché?
«Nel quesito è racchiusa tutta la storia della stagione. Non mi spiego una tale diversità di comportamento. Lo considero un brutto segnale: se sei forte, lo devi dimostrare sempre. E poiché il Napoli si è dimostrato tale contro la Juve, le altre grandi e in Champions, significa che qualcosa non va».
Una questione di scarsa concentrazione?
«È facile trovare gli stimoli prima di affrontare una Juventus o una Roma. Il difficile è tenere allenata la mente su un costante approccio alle partite. Le vittorie portano in dote sempre tre punti, sia che si giochi contro la Juventus che contro il Chievo o il Sassuolo».
Benitez è responsabile di questa lacuna?
«Tutti devono dare di più: allenatore, giocatori e società. Gli scudetti si vincono o si perdono contro le piccole, non negli scontri diretti. Se fossi uno del Napoli, sarei incavolato nero: quanti punti sono stati sprecati contro avversari nettamente inferiori?».
Conte e Benitez ne hanno fatto una questione di budget.
«Non sono d’accordo. Gli investimenti sono importanti ma c’entrano fino a un certo punto. La Juventus dispone di un budget superiore e può permettersi qualche top-player in più e stipendi meglio remunerati. Se però non giochi bene e non hai fame di vittorie, tutto il resto serve solo per abbellire il contenitore».
Come il Napoli può colmare il divario con la Juventus?
«I giocatori li ha e sono anche di alto livello. Può permettersi altri investimenti importanti sul mercato ma quello che conta è tenere vivo lo spirito e avere sempre lo stesso atteggiamento in campo. L’esempio è proprio la partita di domenica sera: nonostante la diversità di budget economico, non c’è stata storia. Il Napoli ha messo sotto la Juve nel gioco e si è dimostrato superiore».
Fonte: Il Mattino.
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