Giorni difficili per un ct? «Questi no, perché di sicuro Prandelli ha scelto i nomi giusti. I problemi arrivano quando bisognerà ridurre la rosa dei convocati da 30 a 23». Dino Zoff ne sa qualcosa, da allenatore della Nazionale ha vissuto momenti simili. Ma questa volta non dovrebbero esserci sorprese clamorose. «Il nostro selezionatore – puntualizza Superdino, campione del Mondo in Spagna ’82– è una persona coerente, con le idee ben chiare in testa. Credo che i convocati saranno quelli che tutti ci aspettiamo».
Cosa passa per la testa di un selezionatore in queste ore?
«Voi tutti pensate ai 30nomi e poi ai 23. Invece no, ci sono tanti aspetti da curare nei minimi dettagli per prepararsi nel migliore dei modi a un mondiale, soprattutto quando si deve giocare così lontano da casa».
L’attacco è il reparto dove c’è più di un dubbio. Tra i protagonisti di questo campionato hanno avanzato la propria candidatura anche Cassano e Toni.
«È sempre così quando giochi bene, come nel caso di Cassano e Toni. Ma non chiedetemi come mi comporterei io al posto di Prandelli perché non faccio nomi».
Uno come Insigne dovrebbe sentirsi al sicuro?
«Penso di sì, per il discorso che ho fatto prima: Lorenzo è stato sempre convocato. E infatti non è rimasto fuori dalla lista dei 30».
D’accordo: ma in Brasile andrà?
«Il nostro ct segue tutti da vicino e con costanza, su Insigne come sugli altri avrà già scelto. Lorenzo possiede grandi numeri, ha qualità e soprattutto fantasia. Questa è stata una stagione molto positiva per lui. Un attaccante con le sue caratteristiche farebbe comodo a tutte le squadre. Non so se farà parte della spedizione mondiale ma ci sono tutte le ragioni per essere ottimisti».
È lui la sorpresa del Napoli?
«No, già conoscevamo il valore di Insigne, con Benitez è semplicemente cresciuto. Piuttosto è giusto sottolineare i meriti di Callejon e Mertens: sono questi due che hanno fatto la differenza».
È positiva la stagione di Insigne: e quella del Napoli?
«La coppa Italia è stata la ciliegina sulla torta. E non va sottovalutata la conquista della zona Champions per il secondo anno consecutivo. Per lo scudetto non c’è stata storia, resta però il rammarico per i troppi punti sprecati al San Paolo contro le piccole: spero che gli azzurri ne facciano esperienza per il prossimo campionato».
Fonte: Il Mattino
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