La giornata sembrava conclusa. E non c’erano stati aggiornamenti particolari. Che il ritorno di Zeman alla Roma fosse ormai a un passo lo si era capito da giorni. Ma ieri sera, quando mancavano pochi minuti alle undici, sui televisori è apparso lui, con quell’aria che non è mai cambiata e mai, probabilmente, cambierà. Un urlo in redazione: «Silenzio!» . Da quel momento anche gli ultimissimi dubbi sono spariti in un attimo. Perché tra la sorpresa e i sorrisi che come sempre non ha smesso di provocare in chi lo ascolta, il tecnico boemo ha cominciato a parlare da prossimo allenatore giallorosso. Si parte dal passato, da tredici anni fa, quando lasciò Trigoria. Oggi torna per rivincita? O perché invece è una grande opportunità? «Per tutte e due le cose -ha detto ai microfoni di Sky Sport- anzi, forse per rivincita no. Andai via perché dovevo, per un problema politico. Quando scoppiò lo scandalo (si riferisce al doping, n.d.r.) la Roma ha perso più di venti punti per decisione di altri, e con venti punti in più saremmo stati competitivi. Ma forse la Roma fece bene a non continuare con me».
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