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Zeman-Roma, oggi il si

E’ tutto pronto. La Roma ha scelto. A Trigoria sta per aprirsi la strada a un ritorno. No, non quello di Vincenzo Montella, come sembrava certo prima degli incontri senza punto di incontro, ma quello di Zdenek Zeman, il boemo del 4-3-3 tutto sudore, sacrificio, corsa e spettacolo. «La Roma? Sì, è vero, mi fa vacillare» , ha detto ieri sera a Pescara, durante la festa del giorno dopo la vittoria del campionato di B. E’ Zeman quindi, con tutti i suoi pregi e i suoi difetti: la Roma lo incontra oggi nella Capitale, tanto è vero che il boemo, in scadenza con il Pescara, non sarà alla presentazione del primo “Memorial Franco Mancini”, triangolare che si giocherà sabato sera all’Adriatico dedicato alla memoria dello scomparso ex portiere e preparatore. Non ci sarà perché vedrà i dirigenti giallorossi, Baldini e Sabatini. E il dg, visto il forte vizio che accomuna il boemo e il ds, farà bene ad aprire le finestre: le sigarette accese saranno tante. Sul tavolo le questioni principali di un matrimonio a cui le parti hanno già detto sì: struttura, squadra e ingaggio. Si definirà tutto, nei dettagli. Con la speranza, più della Roma che di Zeman, che le richieste siano più “umane” di quelle avanzate dagli altri candidati alla panchina giallorossa, ormai defilati, Montella e Villas Boas. L’altro nome era quello di Bielsa, ma in Spagna sono convinti che il “Loco” non si muoverà dall’Athletic di Bilbao. Zeman capitolo secondo dunquedopo il biennio ‘97-’99. Il nome di Zeman aveva già messo d’accordo tutti, e da giorni ha riacceso le fantasie di gran parte della tifoseria giallorossa.

INGAGGIO – Il tecnico boemo, abituato a firmare contratti per la durata di un solo anno, a Pescara ha guadagnato 300.000 euro. A inizio stagione però, su richiesta della dirigenza abruzzese, non ha fissato il premio-slavezza, né tantomeno quello relativo all’accesso ai play off. Ha fissato il premio-promozione: a Pescara nessuno si sarebbe mai aspettato che una squadra così giovane, al secondo anno di B, potesse riconquistare la A dopo un’attesa di vent’anni. Zeman ha vinto il campionato e ha raddoppiato il suo incasso: 600.000 euro. La cifra di riferimento, per l’ingaggio che potrebbe aspettarsi dalla Roma, è sempre quella relativa allo stipendio che avrebbe preso Luis Enrique: 1,6 milioni di euro per una stagione. Lo stesso problema – non soltanto quello – si è verificato nel momento in cui è stato contattato Montella. Ma è davvero difficile che un allenatore come Zeman, dall’alto della sua esperienza, a 65 anni, possa accontentarsi di meno di quanto sarebbe stato pagato al tecnico che aveva giocato solo la B spagnola, non quella italiana. Vincendola peraltro. Anzi: probabilmente saranno fissati dei premi che potranno portare il totale a 2 milioni. Per Zeman, sia chiaro, il ritorno alla Roma non è una questione di soldi. Ma certo è che ora si presenta con tutta un’altra storia rispetto a quando se ne andò, tredici anni fa. In piedi anche la questione relativa alla squadra, a chi c’è, a chi non dovrà esserci più, a chi potrebbe-dovrebbe arrivare. E qui, a ridere potrebbe essere la Roma, che di fronte avrà un allenatore dalle pretese non fondamentali, abituato da sempre a lavorare con il “materiale” che si trova a disposizione, capace di valorizzarlo a livelli inimmaginabili. Che in più ha il vantaggio di riuscire quasi sicuramente a riempire di nuovo lo stadio Olimpico (quasi pronta la presentazione della campagna abbonamenti).
TEMPI – Stasera Zeman tornerà a Pescara per partecipare alla cena della società. Domani e mercoledì sono in programma due allenamenti mattutini, ma quello di mercoledì potrebbe saltare. Il tecnico, dopo aver salutato la squadra, annuncerà la sua decisione in una conferenza. Subito dopo la Roma darà l’annuncio, prima di organizzare l’incontro di (ri)presentazione a Trigoria. Un paio di giorni ancora, non di più, e a metà settimana tutto dovrebbe essere ufficiale.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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