Il passato non muore mai. Soprattutto da quando esistono gli almanacchi. Da lì è facile scoprire la tradizione favorevole di Zdenek Zeman in casa del Bari. «L’ho affrontato varie volte con squadre diverse – specifica il boemo – e il successo di maggiore soddisfazione è stato quello con il Foggia perché Roma e Lazio erano delle grandi e non era clamoroso che vincessero a Bari. Comunque è risaputo che io non faccio molto caso alle statistiche, quindi i precedenti mi interessano poco».
IN VOLO – Zeman pensa solo all’attualità e vorrebbe spiccare il volo con il Pescara, attualmente terzo in classifica. «La settimana di lavoro è stata breve, ma sufficiente a farmi percepire che la squadra ha intenzione di proseguire sulla strada intrapresa. Ovvio che mai come stavolta conta il peso degli avversari. Il Bari è una squadra di valore, il suo allenatore Torrente l’anno scorso ha guidato un Gubbio sorprendente. Ha vinto il campionato giocando sempre un buon calcio. E poi c’è quel Marotta schierato tra le linee che nella scorsa stagione mi ha rifilato una tripletta. Va tenuto d’occhio. Loro giocano con tre attaccanti e mezzo, sono molto votati all’offensiva come noi. La cosa strana è che noi abbiamo segnato 27 gol e loro sono i meno prolifici del campionato con appena 10».
SENZA IMMOBILE – Non si intenda l’ultima frase come provocazione, lui è stupito davvero. E forse non si fida molto di questi numeri. Forse è anche un po’ preoccupato dell’assenza di Ciro Immobile, fermato per un mese da un infortunio muscolare. Ma, ovviamente, non lo dà a vedere. «Io ho progettato una squadra che si basa sul collettivo. Poi è chiaro che ogni singolo ha le sue caratteristiche e il compito degli altri dieci è quello di esaltarne i pregi e supportarlo nei difetti. Detto questo e premesso che ho 5 attaccanti a disposizione e non ho ancora deciso chi utilizzare, se mi chiedete nello specifico di Maniero penso che abbia molte qualità inespresse. Forse gli manca un po’ di rabbia agonistica. Immobile aggredisce di più la profondità, mentre l’altro è più adatto a manovrare grazie a buone doti tecniche. Naturalmente se giocasse lui la profondità la chiederei agli esterni. Tutto si può fare». Una mezza investitura, il tecnico si è sbilanciato, con gran sollievo di Maniero che morde il freno da tempo e alle statistiche, contrariamente al suo allenatore, magari ci crede. Siccome da quando gioca nel Pescara ha segnato solo in trasferta, avviare il ciclo sul terreno del San Nicola quasi quasi gli fa piacere. Se l’attacco è definito, il centrocampo è un ginepraio. In teoria dovrebbe giocare Togni ma, per stessa ammissione di Zdenek, essendo diffidato potrebbe essere risparmiato in vista del Varese.
VERRATTI SCALPITA – Però il Bari schiera il trequartista e «Verratti è più adatto alla fase di costruzione» , al tempo stesso «dobbiamo cercare di sfruttare l’assenza di un elemento importante per loro come Donati» . Della serie: tenetevi il rebus. Comunque alla fine l’elevato tasso tecnico di Verratti potrebbe prevalere nella scelta. Anche in questa vigilia non è mancato il tormentone sul rinnovo del contratto. Zeman ha già fatto capire che è prematuro parlarne, ma di fronte alle insistenze diventa ironico. «Adesso che la squadra sta andando bene sono troppo in posizione di vantaggio, vediamo se i dirigenti manterranno l’idea di tenermi anche quando arriveranno i periodi bui».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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