Isolare i sentimenti, rintuzzare le emozioni e tuffarsi nel quotidiano. Un passaggio crudele ma necessario. A un mese dalla tragica morte di Piermario Morosini all’Adriatico, stasera si riprende quella partita tragicamente interrotta. Il Pescara proverà a rovesciare lo 0-2 maturato fino al 30′ pt. «Qui non c’è alcuna impresa da compiere – spiega Zeman – è solo una partita di calcio. Spero che i miei riescano a non pensare alla tragedia. Dobbiamo ragionare come se fossimo sullo 0-0 con tutto il tempo necessario per vincere. In fondo gli ultimi 20′ di certe gare, come la nostra a Grosseto, spesso non si giocano, significa che dalla mezz’ora già disputata c’è uno scarto di 10′, siccome ci sarà un po’ di recupero in pratica perderemo 5′ di una gara normale. Sarà fondamentale riuscire a entrare subito in partita».
VERRATTI AZZURRO – Altri argomenti all’ordine del giorno, come la convocazione di Verratti (che ha commentato: «se è un sogno non svegliatemi») nella Nazionale maggiore. «E’ un motivo di orgoglio per tutti noi. Marco non deve ringraziare me, ma la mamma e il papà che lo hanno fatto talentuoso. Ed ha ancora margini di miglioramento. Prandelli ha convocato tanti giovani, è uno che segue e fa le scelte in base ai meriti». E poi lo stress che ha colpito tanti suoi colleghi (Guardiola, Louis Enrique, Guidolin) e dal quale lui continua ad essere immune. «Vedendo un po’ in giro mi sono accorto di questa situazione, dal loro punto di vista li capisco. Io invece continuo a divertirmi, fosse per me allenerei fino a 80 anni, anche se so che non me lo permetteranno».
