Finalmente ha il volto di chi è contento. Arrivare al giro di boa lassù ai vertici della classifica di serie B con l’attacco più prolifico del torneo (45 i gol messi a segno, record nel campionato a 22 squadre) lo rende, ovviamente, felice. Zdenek Zeman dispensa sorrisi in sala stampa. E accetta di parlare non solo del suo Pescara ma anche del Napoli e del prossimo impegno che attende la formazione di Mazzarri. La sfida di domani sera al Barbera lo affascina perché mette di fronte due squadre alle quali, per motivi diversi, il tecnico boemo è legato. Cresciuto a Palermo, dove si trasferì nel 1968 dallo zio Cestmír Vycplak, nel 1975, si laureò all’Isef con il massimo dei voti per una tesi sulla medicina dello sport, cominciò il Sicilia l’attività di allenatore. A Napoli arrivò nella stagione 1999-2000, l’anno del ritorno in serie A: ma la sua avventura durò solo sei partite, venne sostituito in panchina da Mondonico, la squadra azzurra retrocesse di nuovo tra i cadetti.
Una sfida speciale, dunque, quella di domani sera al Barbera. «Mi aspetto una grande partita e sicuramente la vedrò», dice Zeman. Ma non accetta di fare pronostici né di commentare le qualità di Vargas, l’ultimo acquisto in casa azzurra. Fa i complimenti, però, alla squadra di De Laurentis.
«Il Napoli – spiega l’allenatore del Pescara – ha fatto bene in Champions, è chiaro che in campionato stia pagando». Poi ecco la «stoccatina» che il boemo non fa mai mancare: «Le mie squadre non le faccio mai giocare per un solo obiettivo, sarebbe un errore. Poi ti puoi ritrovare fuori da tutto e quindi non conviene».
Parlando del suo Pescara delle meraviglie, gli occhi gli si illuminano. «Abbiamo giocato anche contro la Nocerina una buona partita, dobbiamo continuare su questa scia». E come al solito, si è visto davvero un calcio spettacolare. «Sì, è vero – sostiene Zeman – nei primi 45 minuti abbiamo giocato un bel calcio. Il primo tempo la squadra mi è piaciuta sia per la testa sia per le gambe. Nella ripresa siamo calati anche dal punto di vista fisico anche perchè abbiamo accusato il terreno di gioco che era molto lento e Immobile non è stato l’unico a risentirne». Zeman fa i complimenti anche a Insigne, in prestito dal Napoli: «Giocatore importante che fa la differenza nella fase offensiva».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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