Alla fine si deve arrendere. Ciro Immobile resta a casa. Un po’ per precauzione, un po’ perché aveva saltato l’intera settimana di allenamenti, fatto sta che la contrattura muscolare al flessore della gamba sinistra ha prevalso sul desiderio del bomber di scendere in campo (da ex) a Grosseto. Una defezione pesante, soprattutto perché si accoppia alla squalifica di Verratti. In pratica l’asse centrale del Pescara è spezzato. Quel meccanismo perfetto che nelle ultime tre gare aveva prodotto altrettante vittorie dovrà giocoforza essere rivisitato.
Il Pescara è squadra anomala, come può esserlo solo chi fa registrare due vittorie a distanza ravvicinata con punteggi tennistici (6-0). Eppure, nonostante il patrimonio di gol accumulato (80) e una difesa che si sta rivelando sorprendentemente ermetica, lo scacchiere adriatico non riesce a distanziare le dirette concorrenti. Quelle che continuano a vincere di misura, anche con una produzione offensiva minima. Un successo sfarzoso è certamente terapeutico per il morale, però la classifica non si fa contagiare da tanta abbondanza. «Tutte le squadre che stanno davanti – dice Zeman – hanno qualcosa in più delle altre, perciò continuano a vincere. A volte è sufficiente un tiro in porta, così come altre non ne bastano venti. Noi abbiamo una mentalità diversa, facciamo calcio per piacere alla gente e se i tifosi si divertono ci danno il giusto riconoscimento. Al tempo stesso cerchiamo di raggiungere un obiettivo importante». Quella di Grosseto, anche a causa delle assenze, diventa una partita difficile da decifrare. A lume di naso sembra zeppa di insidie, anche se paradossalmente è l’unica di fronte a un competitor “tranquillo”. Poi ci saranno solo match da “mors tua vita mea” con Torino, Samp, Livorno (recupero di 59′ da 0-2) e Nocerina.
GARA DURA – Ma Zeman non si fida proprio di questa. «La considero tra le gare più difficili – continua – perché quando affronti avversari di cui conosci le motivazioni ci vai più preparato. Spero che i miei lo capiscano». Solita segretezza sulla formazione, dove l’allenatore pescarese cercherà di trovare il giusto compromesso per non snaturare l’indole dei suoi, ma con la consapevolezza che senza alcuni interpreti-protagonisti comunque cambierà lo spartito. I favoriti per sostituire Immobile e Verratti restano Maniero e Togni. Salvo sorprese, sempre possibili.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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