Il boemo non ha peli sulla lingua:
“Ho denunciato combine nel calcio quand’ero a Salerno e ad Avellino”. Parole dure come un macigno dell’allenatore del Pescara Zdenek Zeman, che ha affermato di aver aver denunciato presunti “accomodamenti” prima che esplodesse la vicenda del calcioscommesse: “Lo feci ma poi non ho saputo più nulla -dice il tecnico boemo ad Ortona, ad un convegno sul ‘Progetto Legalità’ – sono passati ormai diversi anni. L’accusa dell’allenatore degli adriatici, ancora scosso per la morte di Piermario Morosini, è riferita ai campionati di serie B delle due squadre campane. Zeman fu ingaggiato dall’allora presidente della Salernitana Aniello Aliberti e restò in granata per due stagioni (primo anno arrivò sesto), fino all’esonero avvenuto dopo il Natale del 2002 sostituito da Franco Varrella che non evitò la retrocessione in C1. La squadra granata però fu riammessa in cadetteria dopo il colpo di spugna della Lega che portò la B a 24 squadre inseguito alla famosa vicenda Catania. Zeman ripercorre quei due momenti. “A Salerno nel 2002 e poi ad Avellino nella stagione 2003/2004 (retrocessione) denunciai cose “anomale” che stavano accadendo nei rispettivi tornei ma poi non ho avuto più notizie in merito. Il problema grosso del calcio di oggi- aggiunge l’allenatore boemo-, è sempre rappresentato dalle scommesse. Il calcio rischia così di non essere più credibile agli occhi della gente e soprattutto dei tifosi, pane quotidiano per tutti noi attori dello sport più bello del mondo. Di questo passo, se non ci diamo una regolata, può anche accadere che il calcio finisca molto presto. Io, però, mi auguro che questo non succeda mai e che a vincere sia sempre lo sport pulito”, conclude il “maestro” di Praga che in Campania è stato anche ex allenatore del Napoli del duo Ferlaino-Corbelli.-
Fonte: resport.it
La Redazione
P.S.
