Scrive il direttore Ivan Zazzaroni sul Corriere dello Sport: “Lunedì a Tiki Taka ho sentito per la centesima volta che Mourinho non è un tattico, ma un gestore: di pompe di benzina o di pizzerie? Ho pensato: vuoi vedere che per qualcuno ha conquistato 25 titoli, tra campionati, coppe e triplete, vendendo aria fritta con l’acqua? Per due anni, tra Napoli e Liverpool, sponda Everton, gente che dice di sapere di calcio per averlo giocato, o averne scritto, ha ripetuto che Ancelotti “è solo un gestore” (e sono due!) e oltretutto è bollito, sul viale del tramonto: i demolitori in servizio permanente, vincitori dei chilogrammy awards, hanno scelto di non parlarne più da quando Carlo è primo in classifica nella Liga con 8 punti di vantaggio sul Siviglia (che ha una partita in meno) e si è qualificato in anticipo agli ottavi di Champions, nonostante uno dei Real più risparmiosi degli ultimi dieci anni. L’ho applaudito a distanza quando, alla vigilia della partita con l’Inter, ha spiegato di non avere più nulla da dimostrare. Trascuro per pudore e decenza gli attacchi ad Allegri sei scudetti e due finali di Champions perse col Real di Ronaldo e il Barcellona di Messi -, il tecnico che fa del calcio “vecchio””.
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