Va in gol ogni settandue minuti. Impressionante la media tenuta da Duvan Zapata in campionato: otto presenze, quattro bersagli centrati per un totale di duecentottantasei minuti in campo e neanche tutti da titolare. Per non citare la rete e l’assist in Europa League: un centro con lo Slovan Bratislava e un passaggio-gol con lo Young Boys. Complessivamente ha giocato meno di tutti gli altri attaccanti (640′) ma la sua resa è stata altissima. Ma non è solo per questo che Benitez pare abbia imposto una sorta di veto alla sua cessione, seppure in prestito, durante questa sessione di mercato. Duvan Zapata, ventitré anni, fisico imponente (alto 1,89) e volontà di ferro, rientra in quella tipologia di calciatori che tanto piacciono al tecnico spagnolo: giovanissimo, reattivo, dotato di caratteristiche tecniche non comuni per un attaccante centrale, intelligente. E vi sta lavorando da oltre un anno per tirarne fuori il meglio. Suggerimenti, consigli, esercitazioni atletiche per migliorarne l’esplosività, addestramento tattico.
Zapata non è considerato un vice-Higuain dal tecnico, bensì un calciatore in grado di assicurare una variante tattica in corso di gara. Ecco perché lo lascia spesso subentrare dalla panchina, soprattutto nei casi di assoluta necessità. Ed il colombiano ha compiuto progressi evidenti con il trascorrere dei mesi gestito in questa maniera.
Già lo scorso campionato, alla sua prima esperienza oltreoceano, e in un campionato difficile come quello italiano, Zapata aveva avuto modo di farsi notare: un gol importante in casa dell’Olimpyque Marsiglia, un altro al Porto, una doppietta al Catania,un altro alla Sampdoria e chiusura con il botto all’ultima di campionato (doppietta al Verona). Fu a quel punto che Benitez convinse De Laurentiis e Bigon: «Teniamolo, può fare ancora meglio l’anno prossimo».
Macchinoso negli spostamenti, Benitez ne apprezzava comunque la caparbietà in zona gol e quel suo spirito di sacrificio in fase passiva tanto da elogiarlo ed impiegarlo con una certa continuità, seppure part time.
Quest’anno Zapata è andato addirittura meglio, sopperendo in qualche occasione al calo di rendimento di Higuain. Decisivo nel pari con la Sampdoria, prezioso con Empoli e Parma. Tre gol nelle ultime quattro esibizioni del Napoli tanto che molti avrebbe voluto vederlo in campo insieme con Higuain. Ma Benitez ha continuato imperterrito con le sue convinzioni tenendo il colombiano ancora in panchina nella sfida di Supercoppa. Ed a questo punto sono spuntati vari estimatori. «Perché non ce lo date in prestito?», la richiesta insistente del Torino in primis ma anche di altri club. Ma il Napoli, che dopo aver messo le mani su Gabbiadini stava valutando l’ipotesi di parcheggiare Zapata da qualche parte ha dovuto fare dietrofront. Benitez non è d’accordo nel privarsi dell’unico attaccante in grado di poter fare da torre a centro area, far salire la squadra e creare varchi per gli altri, imporsi nel gioco aereo ed ora anche nello stretto come ha dimostrato con il Parma. Ed il colombiano è felice di restare nel Napoli e di giocare a sprazzi perchè sa di godere della stima di tutti. A 23 anni si può anche attendere specie se davanti c’è un compagno di nome Higuain.
Zapata non è considerato un vice-Higuain dal tecnico, bensì un calciatore in grado di assicurare una variante tattica in corso di gara. Ecco perché lo lascia spesso subentrare dalla panchina, soprattutto nei casi di assoluta necessità. Ed il colombiano ha compiuto progressi evidenti con il trascorrere dei mesi gestito in questa maniera.
Già lo scorso campionato, alla sua prima esperienza oltreoceano, e in un campionato difficile come quello italiano, Zapata aveva avuto modo di farsi notare: un gol importante in casa dell’Olimpyque Marsiglia, un altro al Porto, una doppietta al Catania,un altro alla Sampdoria e chiusura con il botto all’ultima di campionato (doppietta al Verona). Fu a quel punto che Benitez convinse De Laurentiis e Bigon: «Teniamolo, può fare ancora meglio l’anno prossimo».
Macchinoso negli spostamenti, Benitez ne apprezzava comunque la caparbietà in zona gol e quel suo spirito di sacrificio in fase passiva tanto da elogiarlo ed impiegarlo con una certa continuità, seppure part time.
Quest’anno Zapata è andato addirittura meglio, sopperendo in qualche occasione al calo di rendimento di Higuain. Decisivo nel pari con la Sampdoria, prezioso con Empoli e Parma. Tre gol nelle ultime quattro esibizioni del Napoli tanto che molti avrebbe voluto vederlo in campo insieme con Higuain. Ma Benitez ha continuato imperterrito con le sue convinzioni tenendo il colombiano ancora in panchina nella sfida di Supercoppa. Ed a questo punto sono spuntati vari estimatori. «Perché non ce lo date in prestito?», la richiesta insistente del Torino in primis ma anche di altri club. Ma il Napoli, che dopo aver messo le mani su Gabbiadini stava valutando l’ipotesi di parcheggiare Zapata da qualche parte ha dovuto fare dietrofront. Benitez non è d’accordo nel privarsi dell’unico attaccante in grado di poter fare da torre a centro area, far salire la squadra e creare varchi per gli altri, imporsi nel gioco aereo ed ora anche nello stretto come ha dimostrato con il Parma. Ed il colombiano è felice di restare nel Napoli e di giocare a sprazzi perchè sa di godere della stima di tutti. A 23 anni si può anche attendere specie se davanti c’è un compagno di nome Higuain.
Fonte: Corriere dello Sport
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