Paolo Zanetti, allenatore del Verona, ha parlato in conferenza stampa dopo la vittoria contro il Napoli per 3-0:
Sulla vittoria ampia e meritata – “Mi bastava molto meno, è stata la vittoria dei ragazzi, la settimana scorsa abbiamo preso una bella sberla che abbiamo fatto diventare un’opportunità di crescita. Questo risultato ce lo godiamo tutto, oggi siamo stati una squadra nella sofferenza e nella proposta. Ha fatto benissimo chi è partito e soprattutto chi è entrato e questa è la cosa più importante per andare a giocarci l’obiettivo che resta quello. E’ la vittoria dei ragazzi, lo ripeto, non voglio prendermi meriti”.
La corsa sotto la curva – “Emozione indescrivibile, devo ammettere che raramente ho avuto le sensazioni di stasera in carriera. I nostri tifosi sono di un’altra categoria e meriterebbero di giocarsi ben altri obiettivi in ben altri palcoscenici. Quando si entra in questo stadio è impossibile non essere caricati da quella che è l’atmosfera”.
Su Lazovic – “Lazovic è il nostro capitano, le critiche le prendiamo tutti, lui è un giocatore importante, un esempio, oggi gli ho chiesto di fare una gara particolare dal punto di vista tattico, ha fatto il quinto, un ruolo che ha sempre interpretato bene in carriera ed ha fatto una grande gara non calando nemmeno dal punto di vista fisico”.
Sul modulo – “Il modulo è determinato dalla scelta del modo di difendere, ho dei ragazzi più predisposti ad essere aggressivi e lavorare sull’uomo oltre all’inserimento degli stranieri in cui ci sono delle fisiologiche difficoltà dal punto di vista comunicativo per il quale bisogna ridurre i tempi di crescita. Oggi abbiamo deciso di difendere a specchio, il modulo è stato determinato dall’avversario”.
Sulla sorpresa della serata – “Mi ha sorpreso di più la settimana scorsa, questa è la nostra normalità poi capita all’11 agosto di sbagliare una partita che poi è normale faccia crescere lo scetticismo, non mi ha sorpreso la partita dal punto di vista caratteriale ma più i singoli perché se mi aveste chiesto se mi fossi aspettato una doppietta di Mosquera al Napoli vi avrei detto di no, ma questo certifica il buon lavoro di tutti, del direttore che lo ha pescato in Colombia, della società che ha creduto in lui e del lavoro che si fa in settimana”.
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