Parigi, Malaga e Manchester: il calcio stravolto dagli sceicchi. «Ma da me a Palermo non vengono più. Me l’hanno comunicato con una e-mail due giorni fa. E mi sa che non sono interessati più neanche al Napoli (dove però, giurano, di non averne visto mai neppure l’ombra, ndr) e al calcio italiano in genere. Perché il nostro calcio è malato, da rifondare. E nessuno vuole investire nelle nostre società». Maurizio Zamparini, il patron dei rosanero, è un fiume in piena. Stasera al San Paolo non ci sarà: «Me ne sto a casa con i miei figli, tanto ci siamo salvati e non so neppure se resterò ancora alla guida del Palermo – dice – Mi hanno dato una squalifica scandalosa (1 anno per irregolarità nella compravendita dei calciatori, ndr), roba che ti fa passare la voglia di andare avanti. Gli arabi l’hanno saputo e si sono defilati. Mi dovrebbero dare una medaglia per quello che sto facendo, invece mi fanno queste schifezze». Difficile da credere, anche perché ha appena annunciato l’acquisto di Paulo Dybala, baby fenomeno argentino pagato oltre 12 milioni di euro (annuncio non confermato però dal manager del gioiellino del Cordoba). Arabi in fuga da Palermo, dunque. Ma anche dal Napoli. «In queste condizioni non verranno mai. Eppure il Napoli ha tutte le caratteristiche per piacere agli investitori stranieri. Ma, loro, i soldi mica li buttano dalla finestra. E il calcio italiano li svilisce, li delude giorno dopo giorno. Anche per queste storie di scommesse e via dicendo».
Napoli-Palermo non è dunque ancora né provincia del Qatar né degli Emirati Arabi. «Sarà destinata a essere una sfida di provincia finché non faremo fare il grande salto al nostro calcio – spiega ancora – ma c’è un vuoto normativo grave che non riusciamo a colmare. De Laurentiis? Aurelio è un amicone, però adesso si è lasciato affascinare dal potere dei grandi club italiani, è quasi sempre sulle posizioni dei potenti presidenti del Nord. Perché anche lui ora è un potente. Il suo Napoli adesso è più vicino all’Inter, al Milan, alla Juventus e alla Roma piuttosto che al Palermo o alla Lazio». Difficile, secondo l’imprenditore veneto che i petroldollari possano sbarcare nella nostra serie A: «Dobbiamo fare una valutazione: tenuti fuori i soliti Real e Barcellona, il calcio in Europa è ormai di arabi, russi, indiani, americani. Loro possono spendere, noi no. Loro sono i nuovi padroni del calcio. Perché qui dopo aver fiutato l’aria gli investitori scappano via. Palermo e Napoli non sono meno prestigiose del Paris Saint Germain».
Zamparini conosce bene le capacità di spesa degli arabi: la Qatar Sports Investment dello sceicco Tamin Bin Hamad Al Thani (proprietario, tra l’altro, di Al Jazeera) gli ha staccato un assegno di 42 milioni per Javier Pastore e di 3,5 per il portiere Sirigu meno di 10 mesi fa. Persino il calcio turco (Galatasaray) e persino le piccole del calcio spagnolo come Malaga e Getafe, trasformate in potenze emergenti dagli arabi, si possono permettere lussi impossibili agli italiani. Zamparini si tuffa mestamente sul finale di stagione. «Stasera siamo sfavoriti, prendiamo il Napoli sempre quando va a mille. Spero almeno di non fare una brutta figura. Penso che gli azzurri andranno in Champions. Certo, negli ultimi anni 60 punti non erano buoni neppure per l’Europa League: siamo stati sfortunati anche in questo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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