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Zamparini: “Campionato falsato”

De Marcato ha condizionato la partita di Napoli

Maurizio Zamparini è un fiume in piena. Le decisioni dell’arbitro De Marco nel corso della gara contro il Napoli hanno fatto infuriare il patron rosanero che, ai microfoni di Radio Radio, ha manifestato la propria delusione puntando nuovamente il dito contro il sistema: «Dopo la gara ero avvilito – ha ammesso Zamparini – Farò certificare da un ex arbitro nazionale e internazionale tutte le partite del Palermo dell’anno scorso e di questa stagione e vedrete cosa è successo. Quest’anno ci hanno stroncato nuovamente l’ascesa in campionato con qualcosa di inverosimile. Ieri sera (martedì, ndr) abbiamo visto un arbitro che condiziona la partita in maniera inverosimile e io penso che ce l’abbiano con me perché dico troppa verità». 

SFOGO – Il numero uno del club di viale del Fante resta dell’idea che le sviste ai danni del Palermo rappresentino il “pedaggio” che un personaggio “scomodo” è costretto a pagare: «Gli arbitraggi e la squalifica (inibizione di 12 mesi per irregolarità formali relative ad alcune operazioni di mercato, ndr) sono la conseguenza di uno che dà fastidio ad un’istituzione che funziona male – tuona Zamparini – Ci mandino arbitri giovani che non hanno la malizia di condizionare un risultato. Invece vengono designati fischietti come Gava o De Marco. Sono avvilito per il calcio perché quando si condiziona così non è calcio. Hanno messo quasi in galera Moggi ma sono le istituzioni che non funzionano. Poi quando un presidente copre gli arbitri su qualsiasi errore dicendo ‘hanno fatto bene’ (chiaro il riferimento a Nicchi, ndr) cosa vuoi dire? Vengo dipinto come un matto ma non lo sono. Medito di lasciare se non fosse per l’affetto dei palermitani. C’è bisogno di qualcun altro al Palermo perché penso ce l’abbiano con me». 
NEL MIRINO – Lo sfogo, carico di amarezza, è dettato nel caso specifico dal metro di valutazione usato al “San Paolo” da De Marco: «Questo è il sistema ma ai grandi club va bene così perché certe squadre ci sguazzano. Poi quando qualcuno diventa grande lo diventa anche perché riceve certi favori arbitrali. Il rigore di Cannavaro su Ilicic era più grosso rispetto a quello del Napoli. Quello che è grave è che, condizionando questa partita, si condiziona il campionato. Calciopoli? La situazione è peggiorata. Quando c’era Calciopoli le istituzioni controllavano il sistema arbitrale. Oggi invece il sistema arbitrale è indipendente da qualsiasi controllo. Nicchi controlla se stesso e questo non va bene. Il sistema è sbagliato». 

Zamparini ne ha per tutti. Nel mirino finisce anche il designatore Braschi che, secondo alcune testimonianze, sabato scorso avrebbe tifato per il Catania al “Barbera” in occasione del derby: «Non è mai entrato nel nostro spogliatoio – assicura il patron rosanero – Quando ho saputo questa cosa sono inorridito. Se io facessi una cosa del genere Palazzi mi avrebbe già deferito. Però come stiamo combattendo per cambiare l’Italia, cambieremo anche il calcio. Io sono sulla riva del fiume ad aspettare che passino quelli che fanno male al calcio».

MILANOVIC – La miccia, in ogni caso, è esplosa martedì in seguito al rigore concesso al Napoli per il fallo di mano di Milanovic. Episodio che, anche nel “day after”, il diretto interessato fatica a digerire: «Sicuramente sono molto arrabbiato perché il rigore non c’era assolutamente – ha dichiarato il centrale serbo classe ’91 supportato in sala stampa da Budan nell’inedita veste di traduttore – E’ stato un episodio che ha cambiato l’andamento della partita» .

L’analisi di Milanovic non si limita, tuttavia, ai presunti torti arbitrali: «E’ mancata la finalizzazione in quelle due-tre occasioni iniziali che abbiamo creato. Avremmo dovuto essere più aggressivi nel fare gol e passare quindi in vantaggio. In quel caso, magari la partita sarebbe andata diversamente». 

Fonte: Corriere dello Sport

La Redazione

A.S.

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