Il tour europeo si concluderà tra dieci giorni dopo l’indigestione di Champions League: Alberto Zaccheroni, attuale ct della nazionale giapponese e uno dei principali candidati a prendere il posto di Prandelli sulla panchina italiana dopo Rio 2014, ha scrutato con occhi interessati le formazioni in cui militano calciatori nipponici: Schalke 04, Cska Mosca e Manchester United. Senza, ovviamente, perdere di vista le nostre squadre. «Il Milan si è salvato in extremis, il Napoli ha perso meritatamente. Non è andata benissimo ma per fortuna siamo solo alla seconda giornata e niente è ancora compromesso».
Azzurri irriconoscibili all’Emirates stadium, concorda?
«Bisogna innanzitutto inquadrare nell’ottica giusta il valore dell’avversario. L’Arsenal è in testa alla Premier League perché gioca il calcio migliore in Inghilterra ed è tra le primissime in Europa: Wenger sta facendo un ottimo lavoro e i risultati si vedono. Oggi per chiunque sarebbe difficile affrontare i londinesi, il Napoli l’ha beccati nel momento meno favorevole».
Bravo Arsenal ma il Napoli? È quello del San Paolo contro il Borussia Dortmund o quello dell’altra sera?
«Mancava Higuain, terminale offensivo di estrema importanza e non è cosa di poco conto. La squadra non ha saputo ripetere la prima prestazione per una serie di cause concomitanti, non va trascurato nemmeno il fattore campo. Quello di Londra è uno stadio che mette soggezione dove conta parecchio l’esperienza. L’Arsenal gioca la Champions da sempre, il Napoli è alla sua seconda apparizione».
Qualificazione compromessa?
«No, tutto è possibile, gli azzurri si giocheranno molte chances nelle prossime due sfide contro il Marsiglia».
È un dato di fatto, però, che il calcio italiano faccia fatica a emergere lontano dai propri confini.
«Aspettiamo prima di azzardare discorsi del genere perché rispetto al recente passato si sta facendo qualche progresso».
Rituffarsi anima e corpo nel campionato può aiutare a dimenticare la delusione europea?
«Sicuramente, del resto in campionato il Napoli ha evidenziato finora il suo lato migliore».
Si dice che l’Europa penalizzi, in termini di classifica, le prestazioni di una squadra: vero o falso ?
«Bisogna sempre mettere in preventivo un certo quantitativo di punti che andranno perduti. Due anni fa il Napoli disputò una Champions eccezionale contro avversari di assoluto livello. Ancora oggi sono certo che se non avesse speso energie preziose contro Manchester City, Bayern e Chelsea, avrebbe conquistato lo scudetto».
È quello che adesso chiedono i tifosi. Benitez in panchina è una garanzia ma si può osare al primo tentativo?
«Perché no? Ormai da anni la squadra si è assestata ai vertici della classifica, è reduce da una campagna estiva dove si è lavorato molto e bene sul mercato. Vincere subito lo scudetto con una nuova squadra non è facile ma si può. Io ci sono riuscito ai tempi in cui allenavo il Milan. E Benitez ha grande esperienza oltre che essere molto bravo sul piano professionale: credo che anche lui ce la possa fare».
Chi è il simbolo di questo Napoli?
«Hamsik è un fenomeno che io e tutti i miei colleghi vorrebbero allenare. Poi c’è Insigne, mi piace e lo stimo: scommettiamo che Prandelli lo porterà in Brasile?».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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