Attrice di cinema, teatro e tv, Yuliya Mayarchuk è nata in Ucraina, a Mykolaiv, ma è napoletana d’adozione, e non solo perché è compagna dell’imprenditore partenopeo Cristiano Farina, da cui ha avuto una figlia. Debutta domani all’«Augusteo» in «Un turco napoletano» con Giacomo Rizzo. «Una commedia molto divertente che piacerà a tutti i tifosi», spiega.
Stasera c’è Dnipro-Napoli: è una sorta di derby per lei?
«Lo è perché sono ucraina anche se vivo dal 1990 a Napoli e sono ormai partenopea d’adozione. Ho un po’ il cuore diviso a metà, ma spero vincano gli azzurri, perché sono tifosa del Napoli. Sarei più contenta però se, insieme ai ragazzi di Mazzarri, si qualificassero anche i miei connazionali per la fase successiva dell’Europa League».
In Ucraina seguiva il calcio?
«Abbastanza, sono sempre stata appassionata di sport. Anche se, essendo adolescente, più che altro ero tifosa dell’Ucraina e delle squadre del posto in generale».
Che città è Dniproprotesk?
«Ci sono stata un paio di volte, non è proprio vicina al mio paese natale, Mykolaiv. È una città importante, industriale, so che tengono molto al calcio perché negli ultimi tempi stanno investendo molto in questo sport. Gli azzurri troveranno comunque una tifoseria non ostile, ne sono sicura. Di certo invece qualche grado in meno…».
Come è diventata tifosa del Napoli?
«Come si fa a non esserlo? È difficile non essere trascinati dalla quotidiana passione della gente per questa squadra, dalla gioia che provano i napoletani quando gli azzurri vincono. E poi mi sono innamorata della città e della squadra. Non potrebbe inoltre essere altrimenti anche perché a casa sarebbero guai: il mio compagno Cristiano è molto tifoso e mia figlia, ad appena 6 anni, ha la foto di Hamsik e mi ha già chiarito: “Tifo Napoli come babbo e basta”».
Quest’anno il Napoli può regalare gioie alla sua città d’adozione?
«Lo spero e sono molto fiduciosa, il Napoli esprime un bel calcio, ha tanti bravi giocatori, ci fa divertire e vince spesso. Sarebbe stupendo festeggiare a fine stagione qualcosa di importante, ma non dico altro».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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