Serviva crederci di più. Andare in campo dal 1’ con la convinzione di poter fare bene. Sfruttando la qualità che non manca in fondo a questa Roma. E soprattutto non aspettare il finale di partita per mettere alle corde il Psg, sperando in una rimonta sfumata allo scadere. E invece la Roma di De Rossi esce dalla Youth League con l’amaro in bocca perché il 3-1 racconta una gara impostata male, cercando di rimediarvi quando forse era troppo tardi. Che il Psg si senta a proprio agio, nonostante il caloroso gruppetto di tifosi giallorossi in tribuna, si capisce fin da subito.
DUELLI PRO PSG — La squadra di Rodrigues disegnata con l’abituale 4-3-3 gioca semplice, con la garanzia di poter vincere tutti i duelli grazie a un effettivo solido e di qualità, già in odore di prima squadra. A cominciare da Descamps tra i pali che nel finale evita i supplementari ai suoi su un colpo di testa di Tumminiello. De Rossi lo manda in campo dopo 20’ nella ripresa per un confusionario Sadiq che focalizza, a torto, ogni idea offensiva dei giallorossi, rendendo di fatto il gioco della Roma prevedibile nel suo 4-3-1-2. Anche perché il centrocampo affidato al capitano Vasco non gira: Di Livio corre a vuoto, asfissiato dalla morsa dei padroni di casa, solida con l’ordinato Demoncy e il sicuro Nkuku che al 90’ chiude i giochi su punizione dal limite, piazzata all’incrocio. Sipario sull’insperata rimonta abbozzata con Tumminello in rete con un bel rasoterra di sinistro, su tocco vellutato dell’altro innesto Pellegrini (30′ s.t.), premiando così una Roma più arrembante, capace di giocare con fluidità, sfruttando la fatica del Psg che nel primo tempo aveva dettato legge.
Fonte: Gazzetta.it
