Ieri la Juventus, oggi la Roma. Il Napoli addirittura a dicembre. L’avventura delle formazioni italiane in Youth League si è conclusa con tre eliminazioni cocenti che riportano il movimento giovanile italiano indietro nel tempo di qualche anno. Sì perchè con l’eliminazione della formazione giallorossa e di quella bianconera, escono dalla competizione le squadre che sta dominando a livello giovanile in Italia nelle ultime stagioni.
FLOP ANNUNCIATO? – La Juventus è stato l’unico club italiano ad aver preso parte a tutte le edizioni della competizione rimediando, però, soltanto eliminazioni al termine dei gironi eliminatori. La Roma ha sempre fatto meglio, arrivando in semifinale nel 2014-15 e fermandosi agli ottavi la scorsa stagione. Il percorso dei giallorossi, tuttavia, in questa stagione è stato differente rispetto a quello degli anni scorsi, in cui nella fase a gironi ha incontrato avversari del calibro di Manchester City e Bayern Monaco (14/15) e Barcellona e Bayer Leverkusen (15/16), avversari di caratura differente rispetto a Cork e Apoel affrontati in questa stagione nella “domestic league”.
IL CAMPIONATO VA CAMBIATO – Il problema evidenziato nel corso degli ultimi anni dai percorsi in Youth League di Juventus, Napoli, Torino e in parte Roma, è che le formazioni giovanili italiane non sono minimamente abituate a reggere la pressione negli scontri diretti ad alto livello. Il motivo? E’ semplice e va ricercato nella formula del nostro campionato, ancora suddiviso in tre gironi che, fino allo scorso anno, erano addirittura suddivisi su base interregionale privi di retrocessioni e obiettivi stagionali. Gli scontri diretti nel corso dell’anno si contano sulle dita di una mano e soltanto nelle final eight della competizione il livello di pressione si alza fino a raggiungere gli standard che le squadre italiane si trovano ad affrontare nella Youth League.
GIOCATORI NON PRONTI? C’E’ UNA SPERANZA – Di fatto, il campionato Primavera così come lo conosciamo ora fatica a formare giocatori pronti per il salto in prima squadra, se non in rari casi di giocatori destinati comunque ad una grande carriera. La formula della competizione è obsoleta e fortunatamente, nel 2018, sarà cambiata. E’ questa la vera e unica speranza per il movimento giovanile italiano. Nel 2017-18 nasceranno la Primavera 1 e la Primavera 2. Nella prima “categoria” in girone unico ci saranno le 16 migliori squadre, nella seconda due gironi da 13 con un meccanismo di promozione-retrocessione. Di fatto prenderà vita un vero e proprio campionato parallelo che avvicinerà il campionato Primavera a quello delle squadre riserve inglesi. La speranza, della Lega Calcio e dei club è che questa riforma renda la competizione più formativa.
Fonte: Calciomercato.com
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