Xavi Hernandez, ex centrocampista del Barcellona e attualmente all’Al-Sadd, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del quotidiano, eccone alcuni passaggi salienti:
A chi si riferisce?
«A Sarri. Ho studiato il suo calcio e mi piace parecchio: sia quando era al Napoli sia adesso al Chelsea vuole sempre avere il pallone, dominare il gioco. In Italia non ha vinto, ma magari lo farà a Londra. Lo meriterebbe per come lavora, per la fluidità della manovra che riesce a esprimere. Ha grandi idee e sa come metterle in pratica. Prendete l’acquisto di Jorginho: lui davanti alla difesa poteva mettere un fenomeno come Kanté, ma voleva sviluppare un certo tipo di calcio in fase di possesso e di circolazione, così ha trovato spazio per il francese e Jorginho. Adesso il suo Chelsea è spettacolare».
Altri allenatori italiani che stima?
«Ancelotti e Conte. Ancelotti ha personalità, conosce il calcio di tutta Europa, è bravo nell’organizzazione difensiva, ma gli piace anche la qualità in avanti. L’ho conosciuto meglio quando era al Real, ma si è confermato un vincente ovunque è andato. Sono convinto che farà bene anche al Napoli e che mercoledì (domani, ndr) per il Psg non sarà facile».
Non avere di fronte l’infortunato Messi però sarà un bel vantaggio per Spalletti.
«Un grandissimo vantaggio perché Leo è il più forte con cui ho giocato, l’unico che può fare la differenza da solo e in qualsiasi momento».
Più di Cristiano Ronaldo?
«Sì, senza dubbio. Per me Messi è il più forte del mondo. Anzi, il più forte della storia».
I bianconeri sono i favoriti per alzare la Champions?
«Favoriti no perché ci sono anche Barcellona, City e Real. La vincente uscirà tra queste quattro».
Cosa pensa della crisi del calcio italiano?
«Sono certo che l’Italia tornerà in alto. A volte bisogna fare un passo indietro per poi farne due in avanti e mi sembra che dopo l’eliminazione dai Mondiali in Russia qualcosa da voi si stia muovendo. La nazionale di Mancini ha vinto in Polonia, la Serie A è un torneo che esprime valori importanti e in Champions le vostre squadre possono tutte passare il turno. L’Italia tornerà grande come lo è stata in passato quando qualche amarezza a noi spagnoli l’ha data».
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