Londra. «Quando affronti Rafa in Europa non puoi che essere felice: vuol dire che la tua squadra sta giocando ad alti livelli. Ma so anche come è complicato affrontare le sue formazioni: e il suo Napoli adesso fa davvero paura». Nella casa dell’Arsenal il buonumore regna sovrano, bastava anticipare la visita di un mese per trovare volti cupi e depressi. L’Arsenal non vince un trofeo da 8 anni. Da allora Arséne Wenger, dal 1996 il suo guru, l’ultimo rimasto della Premier League dopo il ritiro di sir Alex Ferguson, ne ha azzeccate poche, tanto che ormai pochi si ricordano dei suoi 11 titoli conquistati nel periodo magico fra il 1998 e il 2005. E così dopo la prima in campionato e la sconfitta per 1-3 con l’Aston Villa, la rabbia era talmente aspra nella Londra Nord biancorossa che costrinse il club a scrivere una lettera ai tifosi: «Tranquiili, compriamo».
«Volevamo Higuain, lo abbiamo cercato… speriamo che oggi non si tolga lo sfizio di farci gol. Ma alla fine dal Real qualcuno è arrivato. Mi sembra che con Ozil nessuno qui si possa lamentare. Siamo primi in Premier e possiamo giocarcela davvero alla pari con il Napoli: non possiamo che esserne soddisfatti». Da quel 18 agosto, giorno del ko con l’Aston Villa, Wenger le ha vinte tutte in Premier e in Champions: «Il Napoli è un avversario complicato, quando parte in contropiede i suoi giocatori sembrano come delle bombe… Vincere ancora dopo il successo con il Marsiglia significa fare un passo in avanti verso gli ottavi». Si sprecano gli elogi per Benitez: «Esistono i top player? E allora ci sono anche i top manager. E senza ombra di dubbio, Rafa è uno di questi: è un tecnico di qualità mondiale». Lo è anche Wenger, per intenderci: nel suo albo d’oro «solo» 3 Premier, 4 Coppe d’Inghilterra, 4 Community Shield, e 12 tra secondi posti e finali perse. «Se temo Hamsik? È uno dei più forti centrocampisti d’Europa ma a me spaventa Insigne. È imprevedibile, veloce, un piccolo genio. Per fortuna c’è Sagna e per il giocatore di Rafa sarà una serata difficile». L’atmosfera è di enorme attesa. «Boring boring Arsenal», noioso noioso Arsenal, cantavano un tempo i tifosi avversari: non c’era gioco più old style e meno spettacolare di quello dei gunners, figli del Dial Square Fc, club dei lavoratori dell’Arsenale Reale. Per i britannici, il calcio dell’Arsenal resta quello «meno inglese» di tutti. «Lo so che i tifosi vogliono tornare a conquistare un titolo, ma ci vuole un giusto equilibrio, tra ambizione e umiltà. Parlare della vittoria della Premier e della Champions oggi, per noi, è ridicolo: significa avere la memoria corta. Mi basta riuscire a battere il Napoli». Ossessione Wenger: «Ramsey sta segnando molto e quindi sta trovando tanta fiducia e voglia di migliorare. Giroud sta pagando il salto dal Montpellier all’Arsenal. Ma magari fa gol al Napoli e per lui il meglio arriverà subito dopo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
L.D.M.
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