Prove tecniche di resistenza. Per un duello impari, impossibile, crudele, se questi aggettivi bastano. Eppure, nella sua complessità, quella del Pescara a Napoli è una sfida intrigante. Per tentare di fronteggiare la vice capolista il tecnico Cristiano Bergodi sta pensando alla replica del modulo 3-5-1-1. Ovvio che potrebbe cambiare idea e non si verrebbe a sapere: per quanto possa apparire effimero, ha chiesto almeno il vantaggio di un po’ di pretattica. In genere, quando succede, prevale sempre chi ha maggiore qualità. Però Bergodi ha già dimostrato di saper leggere certe situazioni tattiche, riuscendo a non concedere la profondità ai giocatori della Roma e, a maggior ragione, eviterà di prestare il fianco a quelli partenopei, che sono altrettanto devastanti. Sa bene che troverà un San Paolo disseminato di trappole ed eviterà accuratamente di farsi risucchiare fuori dalla sua metà campo. Perciò, un 3-5-1-1 che in realtà dovrebbe diventare quasi sistematicamente 5-3-1-1 e il grosso del lavoro toccherebbe agli esterni. Peccato che a destra mancherà lo squalificato Balzano, forse il miglior interprete di quel ruolo.
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