Le convinzioni sono quelle di sempre. Così come è granitico il rapporto con la squadra e con il suo staff, quella che è stata la vera forza del Napoli, il segreto di questi due anni di grandi risultati con gli azzurri proiettati dal sest’ultimo posto in classifica agli ottavi di finale di Champions. Mazzarri si è rimesso al lavoro e ha difeso e incoraggiato ancora di più la squadra, il lavoro psicologico è alla base del suo metodo professionale e funziona perchè con i giocatori c’è un rapporto molto intenso.
Nessun contatto nel dopo Lazio con De Laurentiis, il presidente passò negli spogliatoi dell’Olimpico per gli auguri di Pasqua con il tecnico e la squadra. Il patron e il tecnico le ultime cose se le sono dette attraverso le dichiarazioni ai media, un botta e riposta sull’utilizzo dei giovani dopo la sconfitta con la Juve. Non ci sono appuntamenti nell’immediato, il bilancio verrà fatto a fine stagione, il tecnico ha un contratto fino a giugno del 2013 e più volte ha detto di volerlo rispettare perchè a Napoli si trova bene. Ma è chiaro che tutte le decisioni spettano a De Laurentiis. Dopo il ko con la Lazio, il secondo consecutivo dopo quello contro la Juventus, il presidente ha scelto, fino a ieri, la linea del silenzio.
Mazzarri psicologo, quindi. Nessun appunto particolare da muovere ai giocatori dopo la sconfitta con la Lazio, il tecnico ha riservato in gran parte elogi per la prestazione dell’Olimpico non accompagnata da un risultato positivo. L’allenatore dopo il pareggio con il Catania e il ko con la Juve era stata duro con i suoi, stavolta le motivazioni della sconfitta del Sabato Santo vanno ricercate altrove. Mazzarri lo spiegò in sala stampa e ne avrà parlato alla ripresa degli allenamenti: due errori gravi arbitrali (il rigore negato a Pandev e il fuorigioco inesistente fischiato a Cavani) che si sommmano ai tanti altri torti della stagione e agli episodi decisamente negativi della gara dell’Olimpico. Sugli errori arbitrali Mazzari si è soffermato più volte in questa stagione, in maniera particolare dopo il gol di Pandev annullato al Cesena, sottolineando invece a Parma che ci furono dei vantaggi per il Napoli, l’unica partita in cui il Napoli è stato favorito.
In questa fase conta più il lavoro a livello mentale, quello da fare nella testa dei giocatori, più che fisico visto che comunque si gioca ancora ogni tre giorni e la cosa più importante è il recupero delle energie. Sette partite alla fine, quella di domani sera contro l’Atalanta considerata come il vero e proprio spartiacque. Una vera e propria finalissima, concentrati già su questo Mazzarri e gli azzurri, una partita che può far girare nuovamente la stagione, così come avvenne contro il Chievo. E come in quell’occasione potrà risultare decisivo il sostegno dei tifosi, i prezzi bassi potrebbero essere l’impulso giusto per riempire il San Paolo.
Concentrazione massima per questa finale, tecnico e squadra sono più che mai pronti a rifarsi contro l’Atalanta. Una situazione inedita da affrontare, due ko consecutivi con Mazzarri in panchina sono una rarità. Ecco perchè va salvaguardato l’aspetto mentale, da un punto di vista tecnico-tattico l’idea di gioco è ormai assimilata.
Convinzioni immutate, appoggio dei tifosi, consapevolezza che quella contro l’Atalanta è la gara che ti può ridare slancio per lo sprint finale. La corsa al terzo posto non è chiusa, ventuno punti in palio, tutto ancora da giocare. Via ai colloqui con i singoli e al discorso fatto al gruppo. Nel momento più delicato si stringono allenatore e squadra e tirano fuori il carattere: ora c’è da battere l’Atalanta per cancellare in un colpo solo le sconfitte con Juve e Lazio. E si confida sulla spinta e l’aiuto dei tifosi, determinante quest’anno in Champions e in partite chiave come quella contro il Chievo, cioè nei momenti di maggiore difficoltà. La corsa al terzo posto è ancora aperta a patto però che gli azzurri riescano a rialzare subito la testa. Quello che è il pensiero di Mazzarri e del gruppo.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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