A testa alta. Come il suo Napoli. Vigilia della sfida con il Torino, la sesta al San Paolo, il Napoli in casa ha vinto le cinque partite precedenti. «Con il Torino sarà dura, fuori casa non ha mai perso. Fanno un possesso palla prolungato chiamando in causa anche il portiere. Dovremo mantenerci lucidi e avere pazienza, sarà importante anche l’appoggio dei nostri tifosi». Rispetto ma nessun timore. «Inserire Aronica al posto di Dossena per frenare Cerci? Guardiamo gli altri, questo è chiaro. Però noi siamo il Napoli. Sulle fasce ad esempio mi aspetto soprattutto la spinta da parte nostra».
Torna Cavani. «L’ho visto bene». Gioca anche Pandev. «Non si è allenato per un problema alla caviglia, lo valuterò. Giocando ogni tre giorni non si possono programmare dei lavori particolari per migliorare la condizione dei singoli quando in tre o quattro perdono un po’ di smalto». Le scelte. «Non sarà turnover perché lo faccio dopo un cumulo di partite. Mi sembra che tutti abbiano recuperato bene, cambierò solo qualcosa».
Mazzarri fa il bilancio delle prime dieci giornate. «Abbiamo sette punti in più dell’anno scorso, nel campionato precedente la prima in classifica aveva gli stessi punti nostri punti attuali. Se si guarda in giro siamo in linea con le grandi dei maggiori campionati europei, penso al Real Madrid e City. Sono contentissimo del nostro cammino, se gli altri vincono tutte le partite non possiamo farci nulla. La corsa la facciamo su noi stessi». Concetto chiarissimo, rafforzato anche da un’altra considerazione. «Con l’inserimento dell’Inter nella lotta scudetto non si di dirà più che siamo l’anti Juve e forse questo potrà togliere un po’ di pressione. La continuità degli anni ad alti livelli è difficile, il Napoli è ancora lì a lottare con le grandi. L’avvio difficile di Milan e Roma, che hanno ottimi organici, dà ancora un senso maggiore ai nostri meriti».
La sconfitta di Bergamo, brutto solo il risultato. «Era destino che perdessimo, la palla non voleva entrare. Per me il secondo tempo di Bergamo e il primo contro il Chievo sono stati i migliori. È un momento che gira così, ai ragazzi l’ho detto che proprio per questo dobbiamo metterci ancora più attenzione nei particolari. Le critiche mi scivolano addosso, qui so che è così, si è vulcanici, non c’è sempre il giusto equilibrio». Sulla differenza di rendimento tra partite casalinghe e in trasferta. «Adesso ci rispettano di più anche le squadre che giocano in casa e stringono di più gli spazi. E poi hanno la spinta dei tifosi. Sono soddisfatto dei miei ragazzi, non mi piacque l’atteggiamento solo a Catania e lo dissi».
Si sofferma su Insigne. «Ha grandi qualità, sta facendo bene, a Bergamo ha sfiorato il gol, ora avverte di più le responsabilità ma questo era prevedibile. Deve superare questo momento per crescere ancora. Gli ultimi dieci minuti a Bergamo era stanco, se me l’avesse detto prima, potevo risparmiargli il finale. Su Vargas e la possibilità che possa essere girato in prestito a gennaio, «Di mercato non parlo, vedremo a gennaio. Vargas è a disposizione, gli dò consigli, sto cercando di farlo crescere anche se qui si chiedono risultati immediati e la crescita dei giovani è più difficile. Rolando Bianchi? Non parlo di mercato». Il Napoli attende anche i gol di Maggio. «A Bergamo ha sfiorato due gol, con il Chievo colpì di testa da un metro. L’importante è che ci arrivi sotto porta, le reti arriveranno».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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