L’analisi del mister:
«Nel secondo tempo abbiamo giocato alla pari con la squadra più forte al mondo. La crescita della mia squadra è stata vertiginosa».
Mazzarri è uscito dall’Allianz Arena orgoglioso del suo Napoli, anche se ha incassato la prima sconfitta in Champions League dopo una vittoria e due pareggi. Sfiorata l’impresa, il tecnico ha spiegato:
«Il Bayern è un colosso del calcio, un top club come il Barcellona, eppure in questa partita abbiamo sfiorato la rimonta. Sono felice della prestazione dei giocatori, a loro non potevo chiedere di più. La ripresa è stata eccezionale, direi encomiabile. Certo, dispiace aver subito la prima sconfitta in Champions ma per lunghi tratti abbiamo imposto il gioco. Una squadra anima e cuore? Direi anima, cuore e gioco. Ci siamo fatti rispettare da avversari che di solito segnano tre gol nel primo quarto d’ora e poi ne fanno cinque o sei. Invece, noi siamo riusciti quasi a pareggiare. Mi dispiace per il risultato, ma ci siamo fatti rispettare contro una squadra di fenomeni: questa prestazione conferma che contro di noi soffriranno tutte. Per la qualificazione sarà decisiva la partita contro il Manchester City, lo sapevamo: dobbiamo vincere. Mi auguro che nell’ultimo turno il Bayern faccia il Bayern anche con gli inglesi».
Mazzarri è un perfezionista, al punto che pochi secondi prima che cominciasse la partita ha sollecitato l’attenzione dei centrocampisti. Non se l’è presa con Inler per il buco nell’azione del primo gol.
«Hanno commesso l’errore i due difensori, avremmo potuto fare meglio. Sono state pagate a caro prezzo alcune ingenuità. Cose che possono capitare in una partita. Mi dispiace, soprattutto, che il terzo gol sia arrivato quando eravamo in inferiorità numerica: peccato, avrei dovuto fare il cambio prima. Anche in campo i giocatori dovrebbero cercare di essere un po’ più smaliziati…».
Aronica era uscito dal campo per infortunio ed è stato sostituito da Dossena, così la difesa del Napoli è passata a quattro.
«Per la verità, ci siamo trovati a quattro anche nel primo tempo. È una soluzione che abbiamo sperimentato in altre circostanze, non è stato questo il problema. Piuttosto, come sempre, i giocatori del Bayern si trovavano spesso tra le linee e questo ci ha creato problemi».
Difesa sentita, non d’ufficio, per alcuni giocatori, Hamsik ad esempio. «Si è sacrificato molto in fase difensiva, ha fatto bene». Preoccupato è il tecnico per l’infortunio di Aronica. «Si è fermato, siamo partiti male putroppo quest’anno, dopo l’infortunio di Britos all’inizio della stagione». La precisazione su Cavani, impiegato a sinistra:
«Lavezzi va più in profondità del compagno e poi il Bayern spinge molto sulle fasce. Edy aveva qualità per contrastare Boateng più di Lavezzi, una scelta dettata dalle ripartenze. Un modo per difendersi bene e ripartire meglio».
Dalla Champions al campionato, da un batticuore all’altro. Mazzarri avrebbe potuto trovarsi seduto sull’altra panchina, quella della Juve. Per lui la sfida di domenica contro la capolista ha un sapore particolare. C’è stato un lungo e neanche discreto corteggiamento dello staff dirigenziale bianconero (l’amministratore delegato Marotta e il direttore sportivo Paratici: entrambi avevano lavorato per due anni con Walter alla Sampdoria) al tecnico del Napoli negli ultimi due mesi dello scorso campionato. Poi, dopo l’incontro con De Laurentiis a fine stagione, la decisione di restare. Senza rimpianti.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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