Trecento partite in serie A. Alla vigilia del grande appuntamento al San Paolo Sky Sport manda stasera (ore 23.30, canali Sky Sport 1 HD e Sky Calcio 1 HD) in onda un’intervista a Walter Mazzarri realizzata da Massimo Ugolini. Il tecnico parla della relazione con il presidente: «Il mio rapporto con De Laurentiis può essere definito così: due treni che vanno paralleli, vanno per la stessa strada e non si incrociano mai. Un confronto bello, forte, ma che nelle cose importanti converge nella stessa direzione. Quando il presidente mi chiamava alle 6.30 del mattino nella prima stagione, mi trovava già sveglio: avevo tanto da fare».
Mai un esonero in carriera per il tecnico del Napoli. «È un record, è come aver vinto qualcosa d’importante perché l’allenatore è sempre il primo a pagare: se tu non hai mai avuto un esonero vuol dire che hai fatto contenti tutti. È chiaro che tutto viene fatto bene se i giocatori ti seguono. Il segreto è allenare bene i propri giocatori, poi tutto il resto viene di conseguenza. A chi dire grazie? Devo ringraziare Ulivieri, che mi ha dato la possibilità di formare quelle che sono le capacità più evidenti di fare dapprima l’osservatore, poi l’allenatore in seconda».
Più squadre, Nazionale compresa, hanno adottato il sistema di gioco di Mazzarri. «Non posso nascondere di essere orgoglioso perché ho puntato a fare l’allenatore in un certo modo, ho sempre creduto in quello che ho fatto e sono 12 anni che porto avanti questo sistema di gioco. Qualcuno addirittura mi ha detto che poteva essere un limite perché il calcio andava in un’altra direzione». Trecento partite in A. E un rimpianto. «Mi è dispiaciuto non essere tornato in Champions per pochissimo l’anno scorso, soprattutto con la partita di Bologna, ma anche per qualche punto precedentemente buttato al vento». Tra le soddisfazioni di oggi il lancio di Insigne. «Non so se diventerà forte come Lavezzi o se avrà il tempo e il successo che Lavezzi ha avuto qui a Napoli, ma è un ragazzo che mi sembra già maturo per reggere certe pressioni. Sta accelerando i tempi in modo clamoroso. È adatto a questa era del calcio: pensa più alla squadra che a se stesso».
Mazzarri non si è detto sorpreso per il ritorno di Zeman in A («Normale che uno come lui alleni in una grande piazza come Roma») e ha sottolineato gli elogi ricevuti da Mourinho: «Ha riconosciuto che il Napoli in Champions aveva giocato molto bene». E Allegri? Con l’altro tecnico livornese di serie A non c’è feeling: «Credo che a volte il confronto sia bello. Quando un allenatore fa gli interessi della propria squadra e l’altro allena la sua non si può sempre essere d’accordo. Poi io con Allegri ho un rapporto normalissimo, una volta chiarite le cose finisce tutto lì». L’aspirazione è il ruolo di allenatore-manager, alla Ferguson. «Già tendo a fare l’allenatore a 360 gradi, a curare tutto. Se viene data la possibilità a un allenatore che ha certi concetti radicati dentro di sé di esprimere, come fanno in Inghilterra, tutte le proprie conoscenze, potrei avere almeno il carattere e la preparazione giusti per poterlo fare abbastanza tranquillamente».
Nei piani di Mazzarri, per ora, non c’è la Nazionale. «In questo momento mi vedo più adatto mentalmente ad allenare un club».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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