Vigilia di Inter-Napoli, Mazzarri protagonista nella conferenza pre partita tenutasi quest’oggi ad Appiano Gentile. Il tecnico nerazzurro ha esaminato la partita di domani sera contro gli azzurri ed il suo futuro sulla panchina nerazzurra.
Come sono andati i giorni durante la sosta?
“Molto bene, abbiamo discusso e lavorato sugli errori commessi. Ho visto i ragazzi vogliosi di riscattarsi già da domani”.
Su cosa è convinto per quanto riguarda il match contro il Napoli?
“Difficile dirlo. Stiamo preparando la partita in ogni dettaglio, spero che tutti possano mettere in pratica quello che proviamo sempre. Speriamo di poter garantire internsità, con gli episodi dalla nostra parte”.
Medel e Kovacic: come stanno? Possono giocare dal primo minuto?
“Valuterò entrambi oggi. Sapete quello che è successo, oggi faremo delle verifiche e prenderò la decisione migliore”.
Che partita sarà?
“Il Napoli è una squadra forte, partita bella e affascinante. Sono curioso anche io”.
Quanto è contento della sicurezza di Thohir e della società?
“Molto, anche se non cambia la mia concezione su questa squadra. Vogliamo essere competitivi anche per la Champions. Vogliamo tornarci al più presto. Domani ci sarà anche Bonazzoli, molto giovane ma promettente. Non so quando sarà utilizzato. Ci darà soddisfazioni”.
Vuole lanciare un appello a tutti i tifosi dell’Inter?
“Sono d’accordo con Thohir e i giocatori. Mi accodo a quello che hanno detto”.
Domani sarà una sorta di spareggio per il terzo posto?
“Voglio vedere i miei giocatori che mettano in campo quello che proviamo. Presto per dire quanto peserà questa partita, manca tantissimo. Il nostro obiettivo è lottare per la Champions e lo faremo fino alla fine. Si tende troppo a fare bilanci anticipati, nel nostro campionato c’è tantissimo equilibrio. Ancor di più quest’anno”.
Vedremo un’Inter diversa in cosa domani sera?
“Dobbiamo lavorare, lo sappiamo tutti. Abbiamo toccato i tasti giusti e domani voglio verificare la voglia dei miei ragazzi di riscattarsi. Il mio calcio lo conoscono tutti, sanno bene i giocatori ciò che voglio vedere. Aggressività e ritmo, spero da domani, altrimenti nel minor tempo possibile. Voglio il risultato”.
Quanto sarà importante non sentire alcun fischio?
“I fischi non fanno mai bene, i tifosi devono incitare per tutti i 90′. Il dissenso si può manifestare alla fine, durante la gara crea problemi di pressione. I giocatori ne risentono”.
Quanto è stata importante la sosta per Palacio?
“Tantissimo. Credo che a livello di condizione atletica e psicologica l’ho visto molto brillante. Pian piano sarà il vero Trenza“.
Sarà più importante la solidità difensiva dopo gli ultimi ko il ‘trascinare’ il pubblico?
“L’anno scorso è stato diverso, molto era differente da oggi. In linea di massimo dico le stesse cose da quando alleno. Dobbiamo recuperare palla velocemente e ripartire: questo non cambierà mai. Voglio attenzione e componenti fondamentali, e questo non cambia dopo le ultime sconfitte. Per tornare competitivi dobbiamo pensarla così. Domani proveremo ad esprimerci al meglio”.
La preparazione estiva è stata sbagliata secondo lei?
“Dire ‘sbagliata’ non è corretto. Gli allenatori risponde della parte tecnico-tattica, il mio preparatore non sbaglia nulla da tredici anni, dopo il Mondiale non era facile. In ritiro i giocatori hanno lavorato per 15 giorni al massimo, gli altri si sono aggregati dopo, e questo non dipende da nessuno. Non possiamo allenare un giocatore che torna infortunato dal Mondiale, come successo a Medel. Ausilio ha ripetuto lo stesso concetto espresso dal sottoscritto nel post-Firenze. Io sono andato in sala stampa e ho parlato usando le sue stesse parole”.
Handanovic ha detto che Kovacic deve migliorare a livello di cultura del lavoro. E’ d’accordo?
“Deve gestirsi, noi lo aiutiamo in questa crescita, sia tecnica che umana. Anche Samir sta facendo lo stesso, sono d’accordo e Mateo stesso lo sa”.
Fassone dice che ‘lei è salvo’. Cosa ne pensa?
“Io alleno, non dico altro”.
Le piacerebbe che San Siro gridasse il suo nome?
“A volte non si capisce a chi sono rivolti i fischi. I tifosi vogliono i risultati, io faccio le mie scelte. Non è molto chiara una situazione di questo tipo”.
Si aspetta di più dai giocatori più esperti?
“Ognuno può dare qualcosa di più al compagno. L’importante è che il consiglio faccia ‘squadra’ con consigli da moltiplicare tra i ragazzi. Ho lavorato anche su questo. Il particolare è fondamentale”.
Cosa si aspetta, oltre al risultato, dal match di domani sera?
“Grande spirito di attenzione, per il resto le solite cose: concentrazione e stessi concetti che i ragazzi conoscono bene”.
Capitolo modulo: come riesce a giocare con il 3-5-2 senza alcuni giocatori?
“Perché abbiamo sostituti all’altezza, siamo coperti in ogni ruolo. Se manca qualcuno sappiamo a chi affidarci: in caso di emergenza totale sono disposto a cambiare il modulo. Se ho provato formule differenti? In questi giorni non ho potuto perché tanti uomini erano in Nazionale. In questa settimana non ho potuto farlo”.
E’ preoccupato di più dai sette gol subiti o dal singolo segnato nelle ultime due partite?
“Le statistiche si fondano su grandi numeri. Io analizzo lo sviluppo dell’azione e contro Cagliari e Fiorentina abbiamo subito gol diversi. A Firenze ci hanno fatto due gol da fuori area, mentre il terzo è stato bruttissimo. Mi sono molto arrabbiato per questo. Avremmo dovuto prestare maggior attenzione. Quando ho cambiato modulo non ho visto grandi occasione dell’avversario. Questo per me è sinonimo di fiducia. Per quanto riguarda i numeri, siamo in torto. Con i ragazzi abbiamo analizzato tutto, quando giochi contro le big le partite sono anche tattiche. Contro il Cagliari è successo qualcosa di strano, l’ho già detto molte volte”.
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