La zona Champions da blindare nelle ultime dieci partite. Questo l’obiettivo del Napoli e di Mazzarri. Nervi saldi, condizione fisica, concentrazione, esperienza, positività dell’ambiente, entusiasmo, esperienza. Adesso entrano in ballo tante componenti, i finali di stagione sono più difficili da gestire perché cresce l’importanza del risultato e ovviamente aumenta la tensione. Mazzarri scuote la squadra, urla e incita gli azzurri durante l’allenamento, scariche di adrenalina pura per tirare su il morale del gruppo. Anche se durante la seduta il difensore argentino Campagnaro è stato costretto a fermarsi in anticipo per un risentimento muscolare all’adduttore sinistro. Una brutta notizia perché nel reparto mancherà già lo squalificato Aronica e il tecnico rischierebbe di ritrovarsi con gli uomini contati. Se Campagnaro domenica dovesse essere indisponibile insieme a Cannavaro giocherebbero Santacroce sul centro destra e lo spagnolo Ruiz sul centro sinistra (al posto dell’altro squalificato Dossena ci sarà Zuniga). E la carica là dà anche Hamsik sul suo sito. «L’espulsione eccessiva di Mazzarri? L’arbitro fa parte del gioco, dobbiamo guardare solo a noi stessi e tornare alla vittoria per mantenere il terzo posto dopo le incertezze di domenica. Con il Brescia abbiamo avuto delle nitide occasioni, considerando però gli interventi finali di De Sanctis, possiamo dire di aver guadagnato un punto». Volata finale per il Napoli e per Mazzarri. Febbraio mese nero nella carriera del tecnico, insidia brillantemente superata in questa stagione: il Napoli ha perso solo a Milano vincendo con Cesena, Roma e Catania. Marzo mese positivo, anche se l’anno scorso a Napoli non fu esattamente così perché gli azzurri persero le prime due partite e poi ottennero un pareggio e due vittorie. Dopo il pari deludente contro il Brescia si attendono risposte forte nelle prossime due gare con Parma e Cagliari. Il tecnico ha sempre escluso fermamente cali nei finali di stagione delle sue squadre, anzi ha sostenuto l’esatto contrario durante le sue interviste. Adesso Mazzarri è atteso all’esame più impegnativo, rispetto all’anno scorso le aspettative sono diverse e l’asticella si è alzata sensibilmente. L’anno scorso il Napoli partì senza obiettivi particolari, l’allenatore toscano subentrò in corsa e vittoria dopo vittoria venne fissato come traguardo l’Europa League, raggiunto alla penultima giornata con la vittoria al San Paolo contro l’Atalanta. In questa stagione il ragionamento iniziale è stato quello di migliorare il sesto posto dell’anno scorso, la squadra azzurra è andata oltre le aspettativa affacciandosi nell’area scudetto e adesso c’è il terzo posto da conservare. Da un punto di vista mentale la situazione è diversa, più delicata, tra l’altro il Napoli nelle ultime settimane sta dovendo fare i conti anche con gli errori arbitrali, un aspetto che sta pesando molto a livello psicologico. Più impegni in questa stagione considerando le dieci partite di Europa League, una maggiore fatica con una rosa più o meno simile. È cambiato qualche interprete (Cavani su tutti al posto di Quagliarella) ma in campo nonostante i mini turn over sono andati soprattutto tredici-quattordici azzurri, i cosiddetti titolarissimi di Mazzarri. Ovvia una flessione, normale a un certo punto dover tirare il fiato. Una stanchezza più mentale che fisica, occorre nuova energia e un aiuto da chi ha giocato meno. Mazzarri è partito ieri dalla fase offensiva, per uscire dalla crisi servono di nuovo i gol.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
F.C.
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