La magìa della favola più bella. Un anno fa, in contemporanea, la Sampdoria disputava i preliminari di Champions League contro il Werder Brema e lui arrivava alla Juve Stabia da un Catanzaro dilaniato dal crac finanziario. Stefano Dicuonzo, 26enne terzino torinese, vive con entusiasmo la marcia di avvicinamento allo storico match di Marassi, dove i gialloblù sono chiamati venerdì all’impresa.
«Il calcio a volte è incredibile: quando sono giunto a Castellammare non avrei mai immaginato di affrontare la Sampdoria – confessa l’esterno gialloblù – il loro blasone è enorme e calcare l’erba di Marassi sarà una sensazione strana per chi non è abituato a simili palcoscenici. Sono comunque convinto che non mi tremeranno le gambe: l’apprendistato è stato ampiamente superato e ora sono pronto a gestire le emozioni». Anche perché, con Pasquale Foggia che agirà sul suo versante, ci sarà poco tempo per… ambientarsi. «Il successo sul Gubbio ci ha permesso di allontanarci un po’ dalla zona retrocessione – prosegue Dicuonzo – e venerdì avremo poco da perdere. Foggia è solo uno dei grandi campioni che scenderanno in campo; di certo ci vorrà la migliore Juve Stabia per riuscire a portar via un risultato positivo. Personalmente sono concentratissimo: affronterò questo duello con la consapevolezza che chi avrò di fronte ha anche vestito la maglia della Nazionale».
Anche Braglia su Dicuonzo ha finora sempre scommesso.
«È gratificante sapere che il nostro tecnico punta su di me. Io ho messo al suo servizio la mia duttilità dimostrando di poter cavarmela anche lungo la fascia sinistra; lui mi ha dato fiducia e di questo lo ringrazierò sempre. Per me tutti gli allenamenti sono un banco di prova per meritarmi il posto da titolare, Braglia lo sa e mi sprona. Poi vien da sé che quando affronti club come la Sampdoria le motivazioni vengano da sole».
Anche per chi, come Alessio De Bode, probabilmente non sarà del match:
«Non vedo l’ora di tornare nella mia Genova. Ho sempre sognato di giocare a Marassi – spiega il difensore centrale, genovese e, soprattutto, genoano doc – per me che sono stato anche il capitano della Primavera del Genoa, è un derby a tutti gli effetti. Ammetto che la scorsa stagione ho sperato sino alla fine che la Samp retrocedesse per poter giocarci contro. Ho giocato a Marassi una sola volta, il 9 settembre 2010, quando affrontammo il Milan nella finale di Supercoppa di categoria e vincemmo 5-0. Chissà che venerdì io non possa ottenere un nuovo successo. Certo, giocare sarebbe un sogno, ma l’ultima decisione spetta a Braglia».
Il tecnico toscano, ammonito con diffida dal giudice sportivo, venerdì potrà sedere in panchina a Marassi. Niente match invece per Maury, squalificato per recidività di ammonizioni.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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