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Vittorio Raio: “Al Napoli non è permesso lottare per lo scudetto”

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La direzione arbitrale di Tagliavento ci ha fatto nuovamente capire, al di là della sconfitta con l’Udinese, che al Napoli non sarebbe stato (o non sarà) permesso di competere per lo scudetto. Il titolo dovrà andare al Milan al di là dei meriti e dei demeriti della formazione di Allegri. Preciso subito un dettaglio fondamentale onde evitare che qualcuno possa equivocare: l’Udinese ha vinto al San Paolo meritatamente. La squadra di Guidolin è stata brava quasi in ogni frangente: ottima tatticamente, ha avvertito poco o niente l’assenza di Di Natale e Sanchez, ha concretizzato sotto rete, ha fatto delle ripartenze micidiali, non è andata prima in vantaggio solo grazie ad un eccezionale intervento di De Sanctis. Va inoltre ricordato che anche se gli azzurri, come squadra e come singoli, hanno reso al di sotto di precedenti prestazioni (errori, cali di tensione e di concentrazione, ingenuità), avrebbero potuto pareggiare se Maggio non avesse colpito la traversa e se Cavani avesse trasformato il rigore. Non prendo in considerazione la gran parata di Handanovic su conclusione di Lavezzi. Dunque, merito all’Udinese in una serata non brillantissima dei partenopei ai quali il pubblico del San Paolo ha dedicato un meritatissimo applauso e un coro alla fine dell’incontro. Perché al di là di tutto il Napoli ha lottato per novanta minuti, perché ha l’anima e il carattere che la gente vuole, perché comunque resta secondo in classifica dinanzi all’Inter… E io applaudo il pubblico che ha applaudito. Ciò premesso, ecco quanto va osservato sulla direzione di Tagliavento, un altro dei cosiddetti migliori arbitri unitamente a Rizzoli, l’uomo che “decise” Napoli-Milan. Tagliavento, come Rizzoli in quel match di andata contro i rossoneri, non ha concesso rigori all’Udinese, non ha espulso alcun calciatore della squadra di Mazzarri, ma l’esperienza insegna che un buon arbitro le partite può indirizzarle anche senza adottare provvedimenti appariscenti o determinanti.

A Tagliavento faccio osservare:

1) perché non ammonisce Pinzi nel primo tempo quando, a gioco fermo, mette le mani addosso a Cavani con il Matador che per evitare una possibile ammonizione si allontana immediatamente? L’arbitro e il segnalinee vedono, ma non intervengono. Viene da chiedersi: le mani addosso, a gioco fermo, si possono mettere? No. E allora perché non è stato mostrato il giallo a Pinzi?

2) sempre nel primo tempo, c’è un contatto Zapata-Hamsik nella zona della bandierina al di sotto del settore “distinti”. Nettissimo il fallo del difensore, ma il caso vuole che sia il bianconero a finire a terra. Il fallo è di Zapata, ma Tagliavento fischia contro Hamsik che si sta avviando da solo verso la porta di Handanovic. Strano? No. In linea con quella che sarà la direzione arbitrale.

3) poco dopo, Handanovic, in uscita, travolge Cavani. Non si pretende il rigore (anche se Tagliavento dà la sensazione che abbia preso tale decisione), ma che almeno l’azione continui. No, Tagliavento fischia un fallo contro il Napoli. Strano? No, in linea con la sua direzione.

4) quelli dell’Udinese iniziano a perdere tempo, ma Tagliavento non interviene. Sarà un crescendo soprattutto dopo il primo e il secondo gol.

5) nel secondo tempo, Pasquale mette le mani sul viso di Maggio frenando la corsa del napoletano. Tagliavento non interviene. Neanche questa volta.

6) Tagliavento ammonisce Lavezzi e Handanovic per scorrettezze. Allora è da giallo mettersi le mani addosso, insultarsi, sbraitare? E Lavezzi, come Cannavaro, salterà la gara a Palermo.

7) Armero sposta con la mano il pallone che Cavani ha già sistemato sul dischetto. Lo fa per innervosire Cavani, e ci riesce, ma perde tempo e ciò non dovrebbe essere consentito. Tagliavento è a due passi, ma non ammonisce Armero e si perde altro tempo perché i napoletani tentano di… dire qualcosa ad Armero. E Tagliavento sta a guardare. Colpevolmente impassibile.

8) sino al fischio finale i friulani perdono tempo, allontano il pallone a gioco fermo. Tagliavento non fa nulla per evitare ciò. Cosa dire di un arbitraggio del genere?Alla luce di queste osservazioni, ritengo che al Napoli non sarebbe stato (o non sarà) permesso di lottare per il titolo. A meno di eccezionali giocate di Cavani e compagni, ma queste non sempre riescono. Il voto a Tagliavento? Merita 4 come giustamente ha fatto il Corriere dello Sport per le sue costanti interpretazioni sbagliate, per aver sistematicante ignorato il regolamento. Al contrario, la Gazzetta dello Sport gli ha dato 6,5. Strano? No. Chi ha designato Tagliavento gli assegnerà un bel 9!

La Redazione

P.S.

Fonte:  Radio Marte

 

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