“Ecco il Napoli che voleva Mazzarri. Cinico, concreto, umile, determinato. Un Napoli vincente con l’uno-due finale di Maggio e Cavani. La burrasca passa così. Quando non gira e sei in difficoltà devi mantenerti compatto e giocare con lo spirito e l’atteggiamento di una provinciale. Grande attenzione in fase difensiva e la capacità di colpire al momento giusto. Così aveva disegnato la partita il tecnico e così è andata. Un primo tempo senza rischiare nulla e con zero emozioni, una ripresa più incisiva, soprattutto nell’ultima mezz’ora quando è entrato Pandev al posto di Gamberini per dare più peso alla manovra offensiva. Un Napoli concentrato e spietato: lo spettacolo fine a se stesso non porta punti. Questo si erano detti Mazzarri e gli azzurri a Castelvolturno. E questo è successo al Franchi, contro il Siena di Iachini, all’esordio sulla panchina bianconera.
Un campo indigesto negli ultimi precedenti in Toscana e la disperazione dell’avversario all’ultimo posto in classifica aumentavano le insidie iniziali del match. E gli azzurri sono stati bravi a contrastare anche queste situazioni. Vittoria preziosissima nel momento più difficile della stagione, la quinta in trasferta del campionato. Si chiude bene il 2012: senza la penalizzazione gli azzurri sarebbero secondi con la Lazio e a più otto rispetto al campionato scorso, invece che quinti, un punto al di sotto di Inter e Fiorentina e due alla squadra rivelazione di Petkovic.
Cancellati gli ultimi due ko con il Bologna tra campionato e coppa Italia, squadra di Pioli che ha pagato dazio con il ko interno contro il Parma. Soprattutto cancellato un periodo nero, cominciato con la sconfitta immeritata del Meazza contro l’Inter e passato attraverso la sentenza della Disciplinare (il meno due agli azzurri e la lunga squalifica a Cannavaro e Grava). Ora la sosta natalizia: alla ripresa potrà ricominciare la corsa alla Champions in attesa di riprendere l’Europa League. E in questa fase si aspettano le mosse di mercato: l’organico andrà perfezionato in difesa con l’arrivo di un altro elemento per sostituire Cannavaro e con altre mosse a centrocampo in attacco se dovessero uscire Donadel, apparso però finalmente in ripresa a Siena, e Vargas.
Napoli bloccato e attento nel primo tempo. Il centrale difensivo è Britos, gioca lui al posto di Cannavaro con Gamberini confermato a sinistra. Il secondo mediano vicino a Behrami è Donadel, all’esordio assoluto in campionato con la maglia azzurra, impiegato per sopperire all’assenza dello squalificato Inler e di Dzemaili leggermente infortunato. Gli azzurri si mantengono corti e compatti e tengono il baricentro più basso. L’indicazione di Mazzarri è chiara: in attacco non bisogna andare in troppi oltre la linea della palla per non rischiare le ripartenze in caso di errori nei passaggi. Infatti, Hamsik si tiene più basso del solito evitando i break offensivi negli spazi, Insigne dà una grandissima mano nei rientri e anche Cavani gioca più lontano dalla porta. Gli esterni Maggio e Zuniga stanno attenti a presidiare la fascia. Il Napoli non rischia nulla però allo stesso tempo non crea nulla fino all’intervallo.
Nel secondo tempo cambia la strategia e anche la musica. L’atteggiamento del Napoli è più propositivo, arrivano subito le due fiammate di Hamsik e Cavani, frenati da Pegolo due volte nel giro di un minuto (al 3′ e al 4′). Il Napoli prende coraggio mentre il Siena continua con l’atteggiamento di attesa. Lo scenario cambia definitivamente con l’ingresso di Pandev e il cambio del modulo, che diventa un 4-2-3-1, mossa che Mazzarri opera sempre quando c’è da aumentare il peso offensivo. E nel finale si raccolgono i frutti. Segna Maggio, bravo sul primo palo a girare in gol un cross forte e basso di Hamsik. E segna il solito Cavani, infallibile ora anche sui calci di rigore, sempre più superman del gol”.
Roberto Ventre per “Il Mattino”
La Redazione
P.S.
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