Una vita da mediano. E’ certamente quella di Marco Donadel centrocampista tutto fare con oltre 250 presenze in serie A. Oggi aspetta la chiamata giusta per ripartire dopo due stagioni difficili con il Napoli e una di rilancio con il Verona. “Al momento non c’è molta richiesta – racconta Marco Donadel a gianlucadimarzio.com – ma sono contento di vivere un periodo di serenità a Firenze con la mia famiglia. Ogni pomeriggio mi alleno con la Primavera della Fiorentina. E’ una bella esperienza. Mi alleno il più possibile per farmi trovare pronto nel caso arrivasse una chiamata. Mi manca spogliatoio e le partita”.
A proposito di spogliatoio, uno con il quale non c’è mai stato feeling è quello del Napoli: “ Sono stato sfortunato per i problemi fisici che hanno condizionato il mio primo anno. Poi mi sono trovato all’interno di un Napoli che è cresciuto tantissimo e che vuole affermarsi in campo europeo e per questo ho trovato poco spazio. Magari avrebbero potuto darmi un po’ di fiducia in più, ma porto a casa comunque un ricordo positivo della città”. E da ex azzurro un pensiero sul momento difficile che sta attraversando la squadra di Benitez: “Sono passate poche partite per poter capire cosa stia succedendo. Capita di perdere gare dominiate come quella contro il Chievo ma l’eliminazione dalla Champions è un ulteriore campanello d’allarme. Non mi meraviglierei, però, se il Napoli dovesse fare 7 vittorie di fila, ecco perché aspetterei a dare giudizi”.
Dal Napoli al Verona lo scorso anno. Tutto dopo quel contratto depositato proprio sul gong del calciomercato: “E’ stata un’idea nata nell’ultima mezzora di mercato, il mio procuratore l’aveva tenuta calda per l’ultimo minuto. E alla fine hanno avuto ragione, lui, il Napoli ed il Verona. Lì ho ritrovato quella continuità che avevo perso a Napoli dimostrando di stare bene e di poter dare tanto. Ho incontrato persone eccezionali ed una società seria che ha le idee ben chiare. Una gran bella città con un pubblico eccezionale”. Un’esperienza che ha fatto bene a Donadel: “Fosse stato per me sarei rimasto anche per quest’anno perché mi sono trovato benissimo. So di aver dato tutto per la squadra, ma evidentemente la società ha scelto di puntare su altri giocatori.”
Prandelli, Mazzarri, Mandorlini, ma a che Mihajlovic nel suo passato. Un allenatore importante nella carriera di Donadel che lo ricorda sempre con grande simpatia e rispetto: “E’ una di quelle persone tutte d’un pezzo. Difficile da trovare in questo mondo. Fa della meritocrazia il suo credo. Ti da tutto e così facendo ti motivato a dare tutto per lui”. A Firenze la sua esperienza più difficile: “Non è stato capito, forse perché era in un momento davvero duro per qualunque allenatore. E’ arrivato dopo il ciclo di Prandelli ma non ha mai avuto paura e ha sempre fatto valere il suo grande carattere”.
Tanti allenatori, tutti legati ad un record davvero unico: “In 14 anni di carriera non ho mai vissuto in prima persona l’esonero di un allenatore. Anzi, più volte l’allenatore che avevo in quella squadra è rimasto lì per più anni”.
Potrebbe essere lui l’uomo giusto per dare la definitiva stabilità a Zeman su una panchina, o a Zamparini per togliersi la fama di mangia allenatori?
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