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Visitò in carcere Cellino: indagato Gigi Riva

I fatti risalgono al 19 febbraio Il pm: si spacciò per collaboratore di un parlamentare e entrò

In un carcere, Gigi Riva, c’era già stato da calciatore, quando andava a incontrare i giovani per dare loro un messaggio di speranza, e certo non pensava che una visita ad un recluso lo avrebbe messo nei guai. Ora però l’ex «Rombo di tuono» un’icona di sportività, si trova indagato per falso ideologico dalla Procura di Cagliari per aver chiesto di vedere nel febbraio scorso il presidente del Cagliari, Massimo Cellino, nel carcere di Buoncammino.
Nell’inchiesta sono indagati anche il deputato del Pdl, Mauro Pili, che secondo Riva sarebbe il responsabile del pasticcio per averlo fatto entrare con lui nel penitenziario, e l’editore de «L’Unione Sarda», Sergio Zuncheddu. L’ex attaccante è stato sentito ieri in Tribunale dal pm Gaetano Porcu, che coordina le indagini sulle visite a Cellino, e avrebbe già chiarito tutto in un’ora di colloquio.
«È una vicenda ridicola – ha commentato l’ex campione del Cagliari e della Nazionale di calcio – e tutta la colpa è di Pili. Non capisco il suo comportamento, se mi avesse detto che non si poteva entrare non lo avrei fatto. Ha compilato lui le schede all’ingresso facendomi passare come suo portaborse, io ho solo firmato e sono finito nei guai…».
Cellino, arrestato il 14 febbraio scorso per peculato e falso nell’inchiesta sulla realizzazione dello stadio Is Arenas, si trovava in carcere da alcuni giorni quando Riva, appreso che Pili era già stato a trovarlo, chiese al deputato di poterlo accompagnare. Un gesto spontaneo di solidarietà tanto più significativo visto che tra il presidente rossoblù e Cellino non è mai corso buon sangue, e che ha avuto una conseguenza inattesa. A far scattare l’indagine è stata una segnalazione del direttore del carcere in cui venivano elencati incontri e modalità di ingresso da parte del deputato Pili e degli accompagnatori.
La presenza di Riva non poteva certo passare inosservata, come ha fatto notare al pm il suo legale, Massimiliano Ravenna: «Nessuno poteva pensare che avesse una identità diversa, che fosse un collaboratore o un accompagnatore del deputato. Riva è conosciuto ovunque, quindi non si è posto alcun problema. Era convinto che si potesse fare senza intoppi».
Non era così, ma questa vicenda un pò amara non scalfisce certo l’immagine della leggenda del Cagliari dell’Italia calcistica.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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