La prima domanda che i tifosi del Napoli si stanno ponendo in queste ore è: «Ma cosa rischiamo se ci fossero irregolarità nei contratti acquisiti? ». E allora rassicuriamoli: intanto non c’è al momento nessuna indagine sportiva (e anche quella della magistratura ordinaria è in embrione), poi i precedenti che i giornali hanno spesso accolto sotto la voce «agentopoli» ha portato solo ad ammende o piccole inibizioni per i dirigenti coinvolti. Insomma, da questo punto si può stare tranquilli.
L’inchiesta E allora veniamo alla cronaca. Ieri mattina le agenzie hanno «battuto» con molte stellette (massima attenzione) la notizia che la Guardia di finanza era andata nella sede del Napoli a Castelvolturno (Caserta), negli uffici della Federcalcio in via Allegri a Roma e, sempre a Roma, negli uffici della Filmauro (in realtà anche la sede legale delle attività del Napoli). Siamo in un periodo di calcioscommesse e immediata l’idea è corsa a quello, ma niente di tutto ciò. «I controlli alla sede del Napoli si inseriscono in una normale fase preliminare di acquisizione atti. Sono solo delle verifiche, ma non c’è alcun indagato nè ipotesi di reato. Siamo all’inizio e non capisco perché si sollevi questo polverone», è costretto a spiegare alle agenzie il procuratore aggiunto di Napoli, Giovanni Melillo, che coordina anche il pool di magistrati (Ardituro, Capuano, De Simone e Ranieri) che si occupano anche di reati finanziari. E il Napoli in un comunicato informa che si tratta «di un procedimento radicato nel 2007 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli».
Ma cosa cercavano? Gli uomini del colonnello Altiero della Guardia di Finanza di Napoli avevano alcuni nominativi sui quali dovevano acquisire informazioni. Si tratterebbe dei contratti (e dei relativi pagamenti anche delle commissioni agli agenti) di tre calciatori stranieri: Ezequiel Lavezzi, Cristian Chavez e Jesus Datolo. I primi due sono assistiti da Alejandro Mazzoni, mentre quest’ultimo aveva solo fatto da intermediario per l’acquisto del terzo. Lavezzi fu acquistato dal Napoli nell’estate del 2007 dal San Lorenzo, stessa società dalla quale è arrivato in azzurro anche Chavez nell’agosto 2011. Il cartellino di quest’ultimo è ancora di proprietà del Napoli, che però lo ha ceduto in prestito a luglio all’Almirante Brown, formazione di B argentina. Datolo è invece arrivato nel gennaio del 2009 dal Boca Juniors. Le acquisizioni Ieri i finanzieri sono arrivati poco dopo le 10 a Castelvolturno e si sono trattenuti fin poco dopo mezzogiorno. Alla stessa ora i loro colleghi erano a Roma in Federcalcio. Infine in via XXIV Maggio, alla Filmauro, altre due ore per acquisire altri documenti. In realtà proprio lì sono stati acquisiti i contratti originali e fotocopiati anche quelli di altri calciatori perché a Castelvolturno non c’è archivio contabile. Le acquisizioni servono a verificare se le somme iscritte a bilancio sono le stesse riportate dai contratti e per questo sarebbero anche state fatte verifiche contabili sui conti correnti dei calciatori. L’avvocato Mattia Grassani, legale del club, precisa: «La contrattualistica del calcio Napoli è, dall’inizio della presidenza di De Laurentiis, sempre stata condotta in maniera rigorosa e nel pieno rispetto delle norme sportive e statuali vigenti e portando a termine tutti gli adempimenti fiscali e contributivi».
Fonte: La Gazzetta dello Sport
La Redazione
M.V.
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