Miracoloso. E’ questo l’aggettivo giusto per descrivere il successo del Cuore Napoli Basket che ieri ha sbancato il palasport di Cassino portando a casa l’undicesimo successo su dodici gare. Miracoloso perchè si è dovuto rinunciare a Maggio per tre quarti di gioco. Miracoloso perchè Nikolic non era al 100% (forse neanche al 60). Miracoloso perchè si è dovuto rinunciare a un Visnjic da 34 punti, 15 rimbalzi con 55 di valutazione nel rush finale. Miracoloso perchè si affrontava un avversario che punta ai vertici della graduatoria.
Tuttavia, ieri sono state scritte due pagine significative per il basket. Una è quella bella di cui vi abbiamo raccontato; l’altra è quella brutta scritta dalla società ospitante di ieri sera che ha adottato un atteggiamento inspiegabile nei confronti della società ospite, dei suoi tifosi e degli addetti ai lavori. Nei giorni scorsi era già stato annunciato il diktat di Cassino sui biglietti messi a disposizione per i supporters ospiti (solo 32); ma ciò che si è consumato ieri all’esterno del palasport ha del clamoroso.
Ieri sera, dopo la gara, la redazione di IamNaples.it è stata contattata da un vecchio tifoso del Napoli Basket, l’ing. Federico Ceriello, una persona che da oltre quarant’anni segue le vicende legate alla palla a spicchi azzurra. Abbiamo registrato il suo rammarico e la sua delusione per il trattamento ricevuto all’esterno del palazzetto. Ceriello, infatti, arrivato al palazzetto alle 17 con la consapevolezza dei 32 biglietti già assegnati, ha ricevuto il ben servito da due personaggi alla biglietteria che, una volta aver verificato la sua residenza, non hanno venduto il biglietto a lui e consorte. Quella di Cassino non era assolutamente la sua prima trasferta per uno che ha girato tutti i palazzetti di Italia. Ceriello intendeva assistere alla partita anche tra i tifosi avversari, ma gli è stato impedito solo perchè residente a Napoli, senza un decreto legge preesistente. “Sono andato a Cassino solo per assistere alla partita, non credo che avrei potuto causare problemi di ordine pubblico”, ha sostento ai nostri microfoni, A nulla è servita la mediazione del Cuore Napoli con i vertici societari della Virtus che non ne hanno voluto sapere. Ceriello, insieme ad altri pochi tifosi, è stato costretto a tornarsene a casa. Il rammarico più grande è che a partita iniziata il palazzetto presentava ampi spazi vuoti che potevano essere riempiti da chi, come Ceriello, ha percorso 200 chilometri a vuoto, senza potersi godere la partita più bella della stagione da parte della sua squadra del cuore.
Situazioni del genere non possono che lasciare senza parole coloro che seguono la pallacanestro da qualche anno. Un atteggiamento simile, immotivato e senza alcuna logica, non appartiene nemmeno in minima parte a questo magnifico sport.
Servizio a cura di Stefano D’Angelo
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