Un “anno positivo” sul fronte della sicurezza, ma anche molto lavoro ancora da fare: il ministro dell’Interno Angelino Alfano ieri ha tracciato un bilancio generale dell’attività delle Forze dell’Ordine. L’indice di delittuosità in Italia, vale a dire il rapporto tra i delitti commessi e il numero di abitanti, è calato del 7,7% nel 2014. Complessivamente ci sono stati 150 mila delitti totali in meno. Anche l’orribile fenomeno del femminicidio ha avuto una contrazione sensibile, del 9,4%.
Trend positivo. In questo trend positivo si inserisce il fenomeno della violenza negli stadi, parametrato tra i primi mesi della stagione 2013-2014 e lo stesso periodo di quella in corso, 2014-2015. Il numero di incontri con feriti è calato del 12% (da 50 a 44). I feriti totali sono scesi del 22% (da 139 a 109): un 30% in meno tra i tifosi (da 60 a 42) e un 22% in meno tra le forze dell’ordine (da 64 a 50). Gli arresti sono saliti invece del 50%, passando da 82 a 123. Quanto ai Daspo, ce ne sono attualmente in vigore 4.973 di cui 533 relativi al 2014.
L’anticipazione dei dati soddisfacenti era stata data dal ministro già domenica scorsa, in occasione di un quadrangolare di beneficenza all’Acqua Acetosa organizzato dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. «Noi abbiamo approvato un decreto, da me proposto al Governo e al Parlamento lo scorso agosto, e a tre mesi dall’ingresso in vigore della legge, abbiamo riscontrato che ci sono stati degli importanti miglioramenti e dei cali della violenza negli stadi. Una legge più severa, quella che ha previsto il rafforzamento e l’irrobustimento del Daspo, ha funzionato». Il decreto parlava di daspo di gruppo, inserendo il principio della responsabilità collettiva in situazioni di violenza, ed estendeva il provvedimento al percorso per arrivare allo stadio, compresa anche una fattispecie di daspo all’estero. A cento giorni dal decreto è stato tratto il primo bilancio considerato positivo.
L’anticipazione dei dati soddisfacenti era stata data dal ministro già domenica scorsa, in occasione di un quadrangolare di beneficenza all’Acqua Acetosa organizzato dall’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive. «Noi abbiamo approvato un decreto, da me proposto al Governo e al Parlamento lo scorso agosto, e a tre mesi dall’ingresso in vigore della legge, abbiamo riscontrato che ci sono stati degli importanti miglioramenti e dei cali della violenza negli stadi. Una legge più severa, quella che ha previsto il rafforzamento e l’irrobustimento del Daspo, ha funzionato». Il decreto parlava di daspo di gruppo, inserendo il principio della responsabilità collettiva in situazioni di violenza, ed estendeva il provvedimento al percorso per arrivare allo stadio, compresa anche una fattispecie di daspo all’estero. A cento giorni dal decreto è stato tratto il primo bilancio considerato positivo.
Guardia alta. Un bilancio positivo che impone comunque di mantenere la guardia alta, come testimonia il preambolo alla direttiva del capo della Polizia Pansa, anche questa descritta dal ministro Alfano domenica, e contenente un giro di vite verso partite a rischio e impianti non a norma. La direttiva parla di «un vero e proprio salto di qualità nella premeditazione e nel livello di pericolosità di alcuni episodi di violenza, al punto da rendere necessario un ulteriore aggiornamento della strategia di pianificazione e gestione della sicurezza negli stadi». Ecco perché, al di là dei numeri positivi, il Viminale non arretra.
Fonte: Corriere dello Sport
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