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Vince la prudenza. Rinviato il posticipo Napoli-Juventus

Quando il Prefetto di Napoli, Andrea De Martino, è venuto a conoscenza dei danni provocati dal nubifragio ha immediatamente convocato un vertice nei saloni di piazza Plebiscito. C’erano da prendere decisioni urgenti e indispensabili. Allestire un’unita di crisi. Far scattare il piano dei soccorsi. Nonché fare una scelta immediata relativa allo svolgimento di Napoli-Juve in programma alle 20.45 e che avrebbe convogliato sessantamila persone a Fuorigrotta.
A mezzogiorno il Prefetto era già intorno al tavolo delle riunioni con le massime autorità cittadine, tra cui il sindaco De Magistris, l’assessore alla Protezione civile della regione Campania, Edoardo Cosenza, gli esponenti delle forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza), il comandante dei vigili urbani, Sementa, quello provinciale dei vigili del fuoco, Fricano, il ds del Napoli, Riccardo Bigon e il responsabile logistico del San Paolo, Cassano. 

UN MORTO – Il dottor Di Martino ha cominciato, quindi, a prendere nota di tutte le situazioni di criticità esistenti in città e provincia, non prima della relazione su quanto accaduto ad Arco Felice: un automobilista di 65 anni, Domenico Conte, deceduto mentre era nella propria auto in attesa che smettesse di piovere, per il crollo di un pino accanto al quale aveva sostato. Poi è toccato al sindaco De Magistris e al generale Sementa dei vigili urbani fare il punto della situazione in città: strade allagate, sottopassi impraticabili, piani terra di rioni interi sommersi dall’acqua, aeroporto costretto ad annullare voli in partenza (2) e in arrivo (6), stazioni metro chiuse. Zona-Fuorigrotta, ben nota al Prefetto per avervi abitato, con alcuni punti inaccessibili, specie il sottopasso-Claudio, quello che passa accanto allo stadio. Poi è stata la volta del comandante dei vigili del fuoco: « Abbiamo fatto decollare l’elicottero Drago 25 per avere un quadro completo della situazione ma è stato costretto a un atterraggio di emergenza nel nolano causa il forte temporale con fulmini. Anche nell’area stabiese esiste forte criticità. Ci sono seri problemi di mobilità mentre l’allarme meteo perdura ». Intanto da Palazzo San Giacomo, il sindaco De Magistris aveva già provveduto a consigliare la cittadinanza di restarsene in casa ed evitare ogni tipo di spostamento, a piedi come in auto. 

GARA RINVIATA – Quando si è entrati nel merito della partita, aveva già smesso di piovere su Napoli ed era uscito persino il sole. Bigon e Cassano sono stati interpellati sulle condizioni del San Paolo (critiche ma non drammatiche), poi hanno preso la parola gli esponenti delle forze dell’ordine. « Non possiamo garantire uomini per la partita, se sono impegnati altrove, ebbene che lo sappiate », hanno detto in coro gli alti ufficiali di Polizia, Carabinieri e Guardia Finanza. Trecento gli uomini destinati a garantire l’ordine pubblico al San Paolo. « Per quanto ci riguarda, non solo non possiamo essere presenti allo stadio ma stiamo chiedendo rinforzi a Salerno », ha aggiunto il comandante dei vigili del fuoco. Si è scoperto, infine, che anche per una parte degli steward, quelli provenienti da fuori Napoli, c’erano problemi ad arrivare in città. Per non parlare delle difficoltà delle ambulanze a circolare liberamente intorno allo stadio; della marea di auto che sarebbe confluita su Fuorigrotta. A quel punto, poco prima delle 13, il Prefetto, dopo aver informato in tempo reale il capo di Gabinetto del Ministero dell’Interno, ha deciso:« Non si gioca ». Anche se non pioveva più, il terreno del San Paolo aveva retto bene e stavano già arrivando i primi spettatori. Ma la sicurezza di migliaia di persone sarebbe stata a rischio e allora la prevenzione ha prevalso su tutto. « Decisione saggia », ha commentato il sindaco De Magistris.  

La Redazione  

A.S.  

Fonte: Corriere dello Sport

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