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Villas Boas si gioca la panchina contro il Napoli

E adesso si balla per davvero. I numeri del Chelsea parlano chiaro. Il distacco dal Manchester City di Mancini è di 17 punti. Le vittorie nelle ultime 11 gare di campionato sono appena due. E le voci che parlano di uno spogliatoio sfiduciato imperversano un po’ ovunque. Tempi duri per Andre Villas-Boas, anche perché il patron del Chelsea, Roman Abramovich, adesso che è libero dal mega-processo che lo ha visto trionfare contro l’ex-amico ed ora rivale Boris Berezovksy, adesso ha tutto il tempo dedicarsi al Chelsea. La scorsa settimana si è presentato a Cobham, centro sportivo dei Blues, ben tre volte, almeno secondo quanto riporta la stampa inglese (Cobham è blindatissimo).

CONTRASTI – Dall’ entourage del magnate russo arrivano voci contrastanti. Alcuni dicono che, a prescindere, Villas-Boas è salvo fino a fine stagione. Altri, invece, sostengono che, se l’allenatore portoghese fallirà l’obiettivo Champions contro il Napoli, verrà esonerato in tronco.  Difficile interpretare da lontano le intenzioni di Abramovich anche perche’ la corte dei miracoli che lo circonda si e’ rivelata spesso inaffidabile (dopo l’esonero di Ancelotti – lo ricordate? – giuravano che, da lì a pochi giorni, sarebbe arrivato Guus Hiddin, che poi non si è visto). Segno che il russo fa di testa sua, dando retta solo in minima parte ai suoi molti consulenti.

Da parte sua Villas-Boas ha recitato il mea culpa dopo il 2 a 0 esterno subito a Goodison Park, contro l’Everton. Forse la prima volta quest’anno che si è accollato tutte le responsabilità, invece di rifugiarsi in discorsi sugli assenti (e non mancavano, da capitan Terry a Drogba, da Ramires a Mikel) e sugli arbitri. Sul banco degli imputati, ancora una volta, difesa, con Ashley Cole (fino a poco fa Mister Affidabilità) e il solito David Luiz protagonisti in negativo. Ma non è che gli altri reparti vanno molto meglio. Essien non è quello pre-infortunio, Lampard gioca con il broncio, Meireles va e viene. Meglio comunque che il pacchetto avanzato dove Sturridge gioca da solo e Torres è un fantasma. Si salva solo il piccolo Mata, troppo spesso predicatore nel deserto.

ISOLATO – Inutile fare paragoni con Ancelotti il quale nonostante gli infortuni e le magagne extra-calcistiche (a cominciare dal secondo Wilkins licenziato in tronco) è comunque arrivato secondo. Villas-Boas doveva rifondare la squadra e esigeva tempo. Giusto così, ma il problema è che il Chelsea attuale non sta facendo alcun tipo di progresso a livello di gioco (se non di risultati) e proprio la sagacia tattica doveva essere il suo forte. Villas-Boas si sente isolato, a Porto aveva una società solida alle spalle, un’organizzazione perfetta ed un presidente e un direttore sportivo che si facevano sentire. Al Chelsea è isolato, deve sobbarcarsi tutto e qui, forse, si fa sentire l’inesperienza. L’impressione è che molto dipenderà dal Napoli ma la vera differenza la farà l’andamento in campionato. Il Chelsea ha registrato pesanti perdite anche nell’ultimo bilancio, non si può fallire l’aggancio-Champions. Altrimenti Abramovich cambierà.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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