Prima il Birmingham City, poi il Napoli. Nel momento più difficile dal suo arrivo allo Stamford Bridge André Villas-Boas invoca il sostegno di Roman Abramovich. Uno degli ultimi, se non proprio l’unico, a nutrire ancora fiducia nel lavoro del portoghese. Ma questa volta non sono i soliti spifferi dello spogliatoio a rivelare la solitudine dell’ex Porto. Ci ha pensato lo stesso tecnico ad ammettere che alcuni suoi giocatori non lo seguono come dovrebbero. Non proprio insubordinazione, nè tanto meno azioni di boicottaggio. Ma Villas-Boas sente che il suo progetto è destinato a convivere con lo scetticismo di alcuni senatori della squadra che dopo otto mesi dal suo arrivo non hanno ancora sposato interamente le nuove idee. Anzi preferiscono inviare sms di stima a José Mourinho che non abbracciare le novità introdotte dal 34enne portoghese.
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