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Vidigal: “Quell’esordio nel 2000 contro la Juve, le differenze con questo Napoli. Su Rolando…”

Quattro stagioni con la maglia azzurra; l’esordio contro la Juve, una retrocessione in B ed un lungo periodo costellato da infortuni prima di trasferirsi a Livorno nell’anno della rifondazione targata De Laurentiis-Marino. Doppio ex di Napoli ed Udinese, José Luís Vidigal, detto “Pitbull”, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di CalcioNapoli24.it:

Un anno fa il Napoli incantava in Champions imponendosi come una delle rivelazioni del torneo; ora il crollo in Europa League: come se lo spiega? 

“A questa eliminazione posso trovare soltanto una spiegazione: si è puntato prevalentemente sul campionato, ritenendo più opportuno centrare le primissime posizioni in classifica che proseguire il cammino europeo. Il Napoli vuole far bene in Serie A, in modo da iniziare la prossima stagione con un impegno importante come la Champions. L’eliminazione credo sia stata quindi una cosa ‘pensata’, ponderata, certamente non un incidente di percorso. Tuttavia non la vedo un problema particolare: ora gli azzurri avranno la testa solo al campionato così da preservarsi per gli impegni che più contano”.

Proprio in campo internazionale c’è stato l’esordio di un suo connazionale, Rolando. L’ha sentito da quando è arrivato in Italia?

“Sì, ci siamo sentiti. Va detto innanzitutto che non è facile un cambiamento come il suo: altra mentalità, altra qualità e città diversa da quella in cui viveva prima. La gente di Napoli però sicuramente gli darà una mano, ne sono certo. Nel mio caso i napoletani fecero il massimo per farmi ambientare e farmi sentire a mio agio. Rolando è contentissimo, anche se il tutto è successo velocemente e quindi si sente ancora un po’ spasesato, però mi ha detto che apprezza molto la realtà partenopea e sta cercando di ambientarsi quanto prima per essere al 100%. Non a caso sta già iniziando ad imparare la lingua”.

In Portogallo che considerazione si ha del neo difensore azzurro?

“È ritenuto uno dei migliori in circolazione. Del resto ha vinto quel che tutti i giocatori sognano. Nel Porto e in Nazionale è sempre stato un punto fermo; ha disputato Mondiali ed Europei: un giocatore importante, quindi, e con un’esperienza notevole. Tutti crediamo in lui, siamo consapevoli che si tratta di un difensore di altissimo livello. Speriamo che possa confermare quanto di buono fatto qui anche in Italia”.

A proposito di Italia: domani ci sarà allo stadio Friuli il match tra Udinese e Napoli, due squadre in cui Lei ha militato. Che partita prevede? 

“Abbastanza equilibrata. L’Udinese è forte e ha dei giocatori che si esaltano giocando in casa. Sarà dura per il Napoli; prevedo una partita molto combattuta e credo che il match terminerà in pareggio con goal: 1-1 o 2-2”.

Sarà specialmente la sfida tra due grandissimi attaccanti: Antonio Di Natale ed Edinson Cavani. Lei chi sceglierebbe tra i due? 

“Nella mia squadra sicuramente entrambi, e senza discutere (ride, ndr). Giocatori come loro non si trovano, quindi se avessi una squadra li vorrei entrambi. Son calciatori non grandi ma ‘enormi’, con le loro prestazioni onorano tutto il campionato italiano”.

A Udine sarà un ritorno al passato per un suo vecchio compagno di squadra, Morgan De Sanctis. Ultimamente sul portiere azzurro si discute tanto poiché sembra non dare più le ‘garanzie’ di un tempo. Un semplice momento ‘no’, il suo, o ritiene sia ormai nella fase calante della carriera? 

“Solo un brutto momento, senza dubbio. L’Italia mi hai insegnato che con gli anni i calciatori diventano più forti. Morgan è un professionista vero, grande portiere ed atleta come pochi. Il suo è un periodo che può capitare a tutti, a breve lo supererà e darà come al solito un contributo significativo”.

Juventus-Napoli, la corsa Scudetto continua e diventa sempre più affascinante: Lei in chi crede? 

“Il cuore mi farebbe dire Napoli, la mente invece Juventus. Obiettivamente i bianconeri hanno qualcosa in più, però spero veramente che vincano gli Azzurri, anche io farei festa qui in Portogallo”.

Proprio contro i bianconeri nel 2000 fece l’esordio al San Paolo…

“Certo, ricordo come se fosse ieri. C’erano 80.000 spettatori a Fuorigrotta, come posso dimenticare? È impossibile dimenticarsi di Napoli! Vi ho vissuto anni bellissimi, io e la mia famiglia teniamo tantissimo alla città. Certi ricordi diventano indelebili”. 

Contro la Juve ha realizzato anche un goal: che emozione si prova a segnare all’Avversaria per antonomasia? 

“Segnare alla Juve è qualcosa di ‘diverso’, è vero. L’importante, però, quando sei calciatore, è provare a segnare contro chiunque. Bisogna pensare alla squadra. È sbagliato esaltarsi solo con le grandi; una cosa che a Napoli, purtroppo, succede spesso”.

Se un giorno avesse l’opportunità di tornare all’ombra del Vesuvio come dirigente, la coglierebbe al volo?

“Certo, mi piacerebbe. Quando parlo di questa cosa con mia moglie o i miei figli loro mi dicono che possiamo partire subito. Napoli non l’ho mai dimenticata, ma ho affetto anche per l’Italia intera. Amo tantissimo il vostro paese che considero anche mio poiché vi ho vissuto 8 anni e non 8 giorni. Rimarrà per sempre nel mio cuore. Spesso con la mia famiglia ci torno, facciamo visita a degli amici e loro vengono qui in Portogallo”.

Attualmente è dirigente del settore giovanile dello Sporting Lisbona, club dove milita Ricky van Wolfswinkel che spesso è stato accostato al Napoli. Che Lei sappia, c’è mai stato qualcosa di concreto?

“Da Napoli non è mai arrivato niente, quindi direi di no”. 

In Inghilterra giurano che il Man City in estate sia pronto a far follie per Cavani. Quale crede che sarà il futuro del ‘Matador?

“Io spero che resti a Napoliperò un giocatore così non può non essere apprezzato dalle grandi squadre europee, quindi le possibilità di andar via sono grosse. Lo vedo lontano da Napoli se continua così: parliamo di un ‘super top player’. Però, ribadisco, mi piacerebbe che restasse in azzurro, così il Napoli avrebbe un’altra chance per lo Scudetto anche il prossimo anno”.

Capitolo Campagnaro. Hugo sta vivendo un po’ la sua stessa situazione quando lasciò l’azzurro a scadenza di contratto… 

“Io credo che quando una squadra dà risultati importantissimi non bisogna cambiare tanto, ma fare solo delle piccole correzioni. Quando le cose vanno bene è inutile apportare stravolgimenti, altrimenti si rischia di perdere anche quel che si è costruito. Sarebbe stato meglio che la situazione si risolvesse prima che fosse troppo tardi…”. 

Il Napoli potrebbe eventualmente sostituirlo con qualche portoghese? C’è qualche nome che consiglierebbe alla dirigenza?

“Ce ne sono tanti, basta guardare l’Europa League o la Champions dove ci sono club portoghesi. Non ho un nome preciso ora, ma in Portogallo sicuramente si potrebbe fare qualche affare importante non spendendo troppo”.

Lei in estate come rinforzerebbe questa squadra? 

“Ribadisco il concetto di prima: farei solo piccoli aggiustamenti, senza interventi massicci, di cui a mio avviso non c’è bisogno. Il Napoli così già è all’altezza. Sul reparto in cui intervenire, ora su due piedi non saprei sinceramente, dipende anche dalle occasioni estive”. 

Indiscrezioni vorrebbero il Napoli in pressing su un talento dell’Udinese: Luis Muriel. Crede sia pronto per una ‘grande piazza’? Tecnicamente non si discute, ma per quanto riguarda la disciplina…

“A mio avviso i giocatori son tutti pronti una volta che hanno debuttato in Prima Squadra. Quel che conta è la gestione: è fondamentale. Se Muriel ha fatto il grande salto è perché potenzialmente può giocare ovunque. È uno bravo, quelli come lui sono sempre ben accetti”.

Infine un paragone tra il Suo Napoli e quello di oggi. Da una parte Ferlaino e dall’altra De Laurentiis: che differenze ci sono tra le due società? 

“Sinceramente posso parlare solo di quella di quando ero giocatore io; questa non la conosco. I risultati però dicono che sono bravi: bene per il Napoli e per la tifoseria, che è da sempre la più importante d‘Italia. I miei erano tempi difficili, di cambiamenti importanti. Però non ho nulla di cui lamentarmi, anzi, ringrazio sempre per aver fatto parte di quella realtà. Oggi sarebbe tutt’altra cosa, è vero, però, ripeto, non ho nulla di cui lamentarmi”.

Fonte: CalcioNapoli24.it

La Redazione.

D.G.

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