“Una partita può cambiare il destino di un giocatore”. Di frasi così ne è pieno il calcio. Un po’ come il sempreverde “gol sbagliato, gol subito” o l’eterno dogma dell’italianismo tattico “vince chi subisce meno gol”. Eppure, dietro apparenti frasi fatte si nasconde sempre un fondo di verità. Già perché una partita può seriamente cambiare il destino di un giocatore, in peggio o in meglio.
Finale del Mondiale per Club, la competizione Fifa che mette di fronte le squadre vincitrici dei massimi tornei continentali. La riedizione in salsa “global” della vecchia Intercontinentale, alla fine comunque sempre un discorso tra Europa e Sudamerica. E nel dicembre del 2012 in finale arrivano il Chelsea e il Corinthians. Qual è il punto? Il Chelsea, fresco di esonero di Di Matteo era allenato da Rafa Benitez, il Corinthians schierava a centrocampo Ralf de Souza Teles, conosciuto come Ralf. Ora, se avete seguito le ultime settimane di mercato saprete certamente qual è la correlazione tra i due nomi. Il primo è l’attuale tecnico del Napoli, il secondo è uno dei vari obiettivi del centrocampo azzurro. E il sottile percorso che potrebbe condurre Ralf a Napoli potrebbe essere iniziato proprio quel giorno, proprio quella finale.
È il 16 dicembre 2012, si conclude la nona edizione del Mondiale per Club e, a sorpresa, la finale non termina con la classica europea che batte una sudamericana, anzi. A vincere sarà proprio il Corinthians di Ralf. A perdere il Chelsea di Benitez. Certo, il tecnico spagnolo ha tutte le attenuanti del caso, avendo preso la squadra da meno di un mese, ma ciò non sminuisce la grandissima prova dei brasiliani. Due 4-2-3-1 speculari, e la gara che si decide a centrocampo. Ralf-Paulinho hanno la meglio su Lampard-Ramires. Ed è in particolare Ralf a fornire una prestazione di livello. Il suo lavoro di interdizione è fondamentale per spezzare le trame di gioco inglesi. Un lavoro che non può non colpire un tecnico del calibro di Benitez. Una folgorazione, un match che è rimasto nella mente del tecnico spagnolo. Ralf, interprete perfetto in quel ruolo delicato del 4-2-3-1. Non è quindi un caso che, in tempi di mercato, il suo nome sia stato accostato al Napoli. Benitez è altresì celebre per bocciare senza appello proposte dello scouting ritenute poco adatte al suo progetto. L’ha fatto con Astori, l’ha fatto con Antonelli. Potrebbe benissimo farlo anche con Ralf. Ed invece no. La voce non trova smentita. Forse, qualora non si arrivasse a nomi più altisonanti e di prestigio, l’ipotesi Ralf non sarebbe poi da scartare. Ritrovarsi dalla stessa parte del campo, e stavolta, se ripetesse quella prestazione, altro che beffa per Benitez. Lo spagnolo sarà ben contento di rivedere altre grandi partite di Ralf, come ai tempi di Chelsea-Corinthians.
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Servizio a cura di Giancarlo Di Stadio
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