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VIDEO: Parla il tifoso barese aggredito dopo Napoli – Roma

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Road Tv Italia intervista in esclusiva uno dei quattro ragazzi baresi vittime di una selvaggia aggressione lo scorso 12 febbraio dopo la partita di Coppa Italia Napoli-Roma. Il Consigliere Comunale Carmine Attanasio ha invitato i quattro giovani tifosi del Napoli ad assistere alla partita Napoli-Juventus, dove sono stati ricevuti in Tribuna Stampa dal Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che si è intrattenuto a lungo con loro.

L’incontro con il Sindaco

Il Sindaco ci chiesto tante cose, abbiamo parlato con lui del Napoli e di Napoli, ci ha piacevolmente colpiti, è stato molto accogliente, ma ci tenevamo a ringraziare pubblicamente il Consigliere Attanasio per la sua disponibilità e per la sua umanità“.

“La Champions al San Paolo: un’emozione irripetibile”

Berardino De Gennaro non ha mai avuto dubbi: ”Io sono tornato subito a vedere Napoli-Genoa, perché non volevo farmi vincere dalla paura. Michele in particolare – il ragazzo accoltellato sette volte, ndr – in un primo momento aveva dichiarato di non voler mai più mettere piede a Napoli. Poi sono riuscito a convincerlo e addirittura ieri è venuto anche con il papà”. Berardino ha anche ricordato come siano tantissimi i baresi che tifano Napoli: “Amiamo Napoli, la sua storia e la sua cultura e quindi tifiamo per il Napoli. Le emozioni che regala una partita di Champions al San Paolo sono uniche“.

Il ricordo dell’aggressione: “Non devono vincere loro”

Tornando a quella maledetta notte del 12 febbraio, Berardino ricorda: “Ancora non riesco a capire il perché di quell’aggressione: eravamo con le sciarpe del Napoli, uno di noi addirittura con la maglia azzurra, eppure quando hanno sentito un accento diverso dal napoletano non hanno esitato a picchiarci e aggredirci. Michele è stato accoltellato, ma quei delinquenti ci hanno assalito con mazze e persino con un casco“. Ma la voglia di tornare a vedere Napoli e il Napoli per Berardino è troppa e poi non voleva far vincere la paura: “Se davvero non fossimo tornati più a Napoli, avremmo fatto vincere loro.” Invece no. La storia di questi ragazzi dimostra, più di tante altre, che un’altra Napoli è – e deve essere – possibile.

Fonte: Road Tv Italia

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