Miguel Perez Cuesta, ma per i più Michu. Sembra proprio l’attaccante dello Swansea City ad essere il nuovo rinforzo per l’attacco del Napoli e rendere ancor più corposa la colonia spagnola all’ombra del Vesuvio. Nato a Oviedo il 21 marzo 1986, Michu è cresciuto nelle giovanili del Real Oviedo, in quella fucina di campioni che, per intenderci, ha regalato al mondo del calcio talenti del calibro di Mata e Cazorla.
ESORDI ASTURIANI – Dopo il fallimento per bancarotta e la retrocessione in Segunda B (terza divisione spagnola), il Real Oviedo decide di puntare sui giovani più promettenti. Michu diviene immediatamente un elemento determinante per la squadra. Risulterà decisivo nella promozione in seconda serie nel 2004. Seguono, però, due annate deludenti avvilite dalla doppia retrocessione che porta il prospetto di Oviedo a cercar fortuna altrove. E’ la volta del Celta de Vigo e il giovane Miguel, dopo la consueta trafila nel club B galiziano, viene immediatamente promosso in prima squadra. La crescita esponenziale, tra il 2007 e il 2011, permette al giocatore di attirare tantissimi ammiratori, ma a spuntarla per assicurarsi il marcantonio asturiano è il Rayo Vallecano per poco meno di un milione di euro. Acquisto indovinatissimo per la terza squadra di Madrid, che al ritorno in massima serie riesce a mantenere la categoria e offrire sprazzi di grande calcio grazie soprattutto al “Rubio”. Michu è la punta di diamante della squadra di Jose Sandoval, che organizza il gioco dei rayos in funzione del “riscoperto” trequartista. Alla fine della stagione saranno quindici i gol segnati, compresa una sorprendente doppietta (ad oggi ,il primo gol siglato al Bernabeu dopo appena 14’,è il più rapido di sempre nella storia del manto della Casa Blanca) che quasi mette paura ai blancos di Mourinho.
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LA CAMPAGNA INGLESE – L’ottima annata madrilena segna la definitiva consacrazione per il mancino spagnolo, che sbarca in Premier acquistato per 2,5 milioni di sterline dallo Swansea City. In molti sono scettici riguardo al giocatore, compresi i dirigenti del Novara che gli preferiscono Granoche (l’osservatore spagnolo, Javier Ribalta lo aveva segnalato alla compagine piemontese). Michu, però, mette d’accordo tutti segnando diciotto reti tra campionato e coppe e conquistando mister Laudrup, che dopo la sorprendente vittoria della Coppa di Lega inglese, sottolineerà l’importanza tattica dell’attaccante spagnolo, vero e proprio valore aggiunto per gli swans. La stagione successiva, proprio alle porte della sfida del suo Swansea contro il Napoli nella gara di Europa League, Michu è vittima di un brutto infortunio alla caviglia destra che lo costringe a finire sotto i ferri e a determinarne negativamente l’intera stagione dopo appena quindici gare disputate e due gol all’attivo. Beffa doppia se si considera che il sei ottobre del 2013, Del Bosque l’aveva convocato in occasione delle sfide valevoli per le qualificazioni ai Mondiali brasiliani contro Bielorussia e Georgia e più di un’indiscrezione lo voleva papabile di una convocazione per la lista definitiva nei 23 delle Furie Rosse al Mondiale brasiliano.
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DELANTERO A 360° – Miguel è prevalentemente un trequartista, ma può tranquillamente operare da punta centrale come dimostrato in Inghilterra. In Spagna, ai tempi del Celta, non ha sfigurato giocando più arretrato in mezzo al campo come regista basso, ma l’esperimento tattico di Sandoval, riscoprendolo trequartista, gli ha cambiato la vita. Alto circa 1,90 e forte fisicamente, Michu è un mancino purosangue di grande classe ed eleganza. Non ha nella velocità la sua dote migliore e per questo non è certo indicato per una posizione sugli esterni nello scacchiere di Rafa Benitez, mentre potrebbe rappresentare un’ottima alternativa nelle zone centrali del reparto offensivo sia come prima punta, che come suggeritore alle spalle dell’attaccante. Bravo a cucire i reparti di centrocampo e attacco, ha una spiccata propensione negli inserimenti, grazie ai quali è spesso risultato decisivo a suon di gol. Si esalta in un gioco di palleggio propositivo e continuato, come dimostrato in quello che molti hanno ribattezzato come “Swanselona” proprio per l’ideologia di gioco made in Catalunya. Inoltre è spesso decisivo sulle palle inattive e sugli inserimenti a rimorchio grazie ad un ottimo colpo di testa. L’unica preoccupazione è legata all’infortunio alla caviglia che lo scorso anno ne ha minato l’intera stagione, ma gli ultimi test fisici sono stati più che positivi. Il costo del cartellino dello spagnolo si aggira intorno ai dieci milioni di euro, ma potrebbe arrivare a Napoli con la formula del prestito con diritto di riscatto.
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POTENZIALE AFFARE D’ORO – L’approdo in azzurro di Michu godrebbe dei piaceri del tecnico, che avrebbe a disposizione un elemento polivalente: vice-Higuain all’occorrenza, ma anche un’alternativa a Marek Hamsik e eventuale “ricambio generazionale” per un post Pandev. La formula del prestito con diritto di riscatto sembra la migliore alternativa, visto il costo totale dell’operazione che si chiuderebbe sugli undici milioni in caso di riconferma. Per uno che in Inghilterra ha fatto piangere Manchester United e Liverpool, infondo potrebbe trattarsi nella più rosea delle aspettative di un nuovo “colpo di mercato” stile Callejon.
Servizio a cura di Francesco Pugliese
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