Ci sono uomini che il testimone non lo passano mai, le loro esperienze restano pietre scolpite nella storia dei popoli. Non capita solo agli statisti, ai generali, ai combattenti, ma anche a chi di mestiere narra le vicende umane, ancor meglio se lo fa con l’ironia, l’arte che, mentre ridi, ti fa riflettere con leggerezza. Era così, Massimo Troisi, non solo un grande attore (quanto sarebbe riduttivo definirti così), ma un poeta, un filosofo, nel senso più nobile da attribuire a queste materie: espressione dei vizi e delle virtù umane attraverso la loro caratterizzazione nell’ambito di uno stile tagliente.
Massimo Troisi era anche un grandissimo tifoso del Napoli; nessuno meglio di lui è stato capace di spiegare che l’attaccamento alla maglia azzurra non è il mero tifo per una squadra di calcio, ma è roba di “stomaco” e di “cuore”, nel senso che la compagine partenopea diventa un appendice di se stesso ed i suoi risultati modificano il tuo stato d’animo in altre attività della vita. Il calcio raccontato in chiave culturale, come in questo storico video che mostra la sua intervista con Gianni Minà, quando il gruppo guidato da Maradona vinse il suo primo scudetto. Il Napoli martedì avrà davanti a sè un altro appuntamento con la storia. Massimo ha visto gli scudetti, ma purtroppo non può godersi gli azzurri agli ottavi di finale di Champions League, in un’avventura europea che ha regalato finora emozioni infinite. Ci guarderà lassù, dedichiamogli la Storia!
A cura di Ciro Troise
