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VIDEO – L’editoriale di Chiariello: “Napoli stellare contro la Lazio, bravo Spalletti a gestire il momento difficile”

Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello ha commentato il 4-0 del Napoli alla Lazio nel suo consueto editoriale: “Il Napoli aveva avuto nelle precedenti due gare di campionato l’occasione per scalare in solitaria la vetta della classifica. Non ci era riuscito, anzi tra campionato e coppa era uscito sconfitto due volte con l’Inter e a Mosca. La paura a Napoli serpeggiava, si pensava che la squadra mollasse. La preoccupazione era forte, perché con gli infortuni di Osimhen, a lungo termine, di Anguissa, neanche troppo breve, i casi Covid di Politano e Demme e gli acciacchi di Insigne e Fabian; si pensava che il Napoli si sciogliesse come neve al sole. Sembrava un dejà vu come l’anno scorso con Gattuso. Però poi accade che stasera in 40mila accorrono al Maradona proprio per ricordare il loro eroe eterno. Quell’omino paffuto e un po’ buffo che un giorno d’estate nel luglio 84’ calcio quel pallone al cielo, regalando il sogno scudetto a tutti i napoletani. Quell’omino è stato un gigante, un uomo dannato per sé stesso e per la sua vita, finita troppo presto per gli eccessi e le cattive compagnie. Ma un genio e soprattutto un uomo che ha sempre pensato di rappresentare il sud del mondo. E Napoli era il suo sud, e lui ha consentito il riscatto di un popolo. Stasera c’è stata questa simbiosi nel cielo, tra il popolo napoletano in lacrime e il suo eroe eterno. E’ stata una serata commovente e meravigliosa che ha portato un’immagine di Napoli nel mondo straordinaria. Mi ricordo che un giorno Maradona arrivò dai Paesi arabi in ritardo allo stadio per assistere a Napoli-Roma. Quando entrò si sentì una vibrazione pazzesca, vidi che la squadra avvertì questa scossa elettrica e giocò una delle partite più belle dell’epoca Benitez. Oggi credo che la sconfitta del Milan, che avrebbe dato ulteriore peso a questa squadra se veramente aveva la sindrome di Peter Pan, perché la responsabilità sarebbe stata ancora maggiore nel non riuscire a vincere. Dalla parte poi c’era Sarri, l’uomo che aveva portato la grande bellezza a Napoli, e c’era Immobile che è tornato a segnare. E tutti quelli che dicevano che Mertens era finito, è vero ha dato poco da quando ha rinnovato il contratto ma è sempre Dries Mertens. Abbiamo visto un primo tempo a velocità supersonica, abbiamo visto un giocatore stasera, Lobotka, che finalmente si è capito perché qualcuno è andato a prenderlo. Non è quel bidone dipinti da molti. Abbiamo visto un Napoli stellare nel primo tempo dominare in lungo e largo con tre reti, nel secondo tempo comandare sempre il gioco con naturalezza, tanto è vero che Ospina non ha toccato palla, e poi chiudere col 4-0. I simboli di questa gara sono racchiusi tutti nel nostro centravanti. Mertens ha fatto i gol n.138 e 139, D.M. stesse iniziali di Diego Maradona, ed ha segnato al decimo minuto. Sono segnali divini del dio del calcio? E poi Dries gioca con la 14 come un altro fuoriclasse, Johan Cruyff. Qui si racchiude tutta la magia di questa serata. Devo dire un bravo a Spalletti che ha saputo gestire la crisi con parole forti, assumendosi lui il timone e la responsabilità di questa barca, dicendo che la squadra c’è ed è forte. Stasera si è dimostrata un’altra bufala, che il Napoli non è vero che non ha ricambi. Chiunque è entrato ha fatto bene. Il Napoli è primo in solitaria in un ciclo di cinque partite micidiali: mercoledì c’è il Sassuolo che ha frantumato il Milan col gioco, poi c’è l’Atalanta che è andata a vincere a Torino contro la Juve che si trova nella peste più totale causa plusvalenze. Alla fine di questo ciclo ci saranno il Leicester e l’Empoli e poi il Milan nella settimana tipo. Quel Milan che mi ero permesso di dire che non avrebbe tenuto, era l’Inter la vera avversaria, e l’Inter resta a 4 punti”.

https://www.youtube.com/watch?v=Vu7mxqt3FJI

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