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VIDEO – L’editoriale di Chiariello: “Gli intellettuali napoletani che soffiavano sulla divisione tra presidente ed ultras”

Nel corso di ‘Campania Sport’ su Canale 21, il giornalista Umberto Chiariello è intervenuto con il suo consueto editoriale: “Sembrava incredibile che nel momento della vittoria e del massimo sforzo il presidente fosse insultato in tutto gli stadi d’Italia in quanto responsabile della sua linea tatcheriana. Sembrava non potesse esserci nessuna possibilità di mediazione, sembrava davvero che la frittata fosse fatta. Escludere dalla festa quelli che c’erano sempre stati. La droga che entra nello stadio, le botte in autostrada, a Francoforte e a piazza del Gesù, queste cose sono vere, ma generalizzare non è mai bene. Gli intellettuali napoletani che soffiavano su questa divisione perché volevano uno stadio teatro salotto, che è una follia solo a pensarlo, oggi sono stati sconfitti. Intelligentemente il tavolo non è stato fatto in Prefettura, sarebbe stato un dare autorità a chi non ce l’ha. De Laurentiis, consigliato o perché è abituato ai colpi di teatro, ha riunito i capi tifosi in albergo e si è fatto fotografare con loro. Finalmente è stato riconosciuto anche il suo merito e ora si va tutti insieme avanti verso questo finale di stagione. Ha prevalso la linea del dialogo, era giusto ascoltare le esigenze e le motivazioni di chi c’era allo stadio anche quando non c’erano gli altri. Quegli ultras non sono tutti delinquenti e reietti, in gran parte sono persone che vanno a lavorare la mattina e che vanno allo stadio per tifare. Che si arrestino i delinquenti, ma non si faccia di tutta un’erba un fascio. Bisogna ascoltare e parlarsi non è mai un danno. Finalmente si è capito che il dialogo era la linea giusta. A Napoli siamo strani, siamo per gli eccessi, e anche questa volta l’eccesso ha prevalso. Dall’odio più profondo all’abbraccio più tenero, il passo è stato brevissimo.

E torniamo alla squadra. Qualcuno dirà: ‘Avete visto? E’ tornato il tifo ma non si è vinto’, il tifo non fa gol ma aiuta a farlo. E’ fondamentale per la squadra. Solo chi non ha mai giocato al calcio può dire che lo stadio è delle famiglie e dei visitatori ed ho uno spettacolo, lo è anche, ma in parte minoritaria. Lo stadio è di chi ama la maglia e va lì per tifare la squadra. Chi più di chi loro che hanno seguito la squadra sempre dovevano essere ascoltati e anche rimbrottati e indirizzati. Oggi il Napoli pareggia col Verona, ma questa vostra frenesia… ‘Abbiamo perso 5 punti sulla Lazio…’ Ma che dite? Calmate la vostra ansia! Il problema di questa città è che non sa vincere, non è matura per la vittoria, dovete maturare. Calma e gesso, vedete le altre cosa hanno fatto? Vi rendete conto che le coppe cubano punti a tutti. La Juve ha riperso, non c’è bisogno di questo terrore che torni. Ha 16 punti in meno a 8 giornate dalla fine anche se gli ridanno i 15 punti. La Lazio ne ha 14 in meno e deve andare a giocare a Milano due volte. Il rischio di Spalletti di fare il turnover è sacrosanto, è un rischio calcolato. Tre infortuni: Raspadori, Osimhen e Simeone, perdi tre centravanti, i viaggi intercontinentali, la stanchezza e la Champions sono tutti argomenti pregnanti. E’ normale che ad aprile ci sia la frenata. La squadra non sta in paura o in frenesia, lo siete voi che dovete darvi una calmata e organizzarvi per la festa perché tanto dietro al Napoli c’è il dirupo”.

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