L’attacco alle forze dell’ordine e la carica. Un arresto. Un maxi sequestro. La vigilia del derby di domenica può aiutare a leggere la vasta e profonda mutazione in atto nelle tifoserie di Inter e Milan, che prima di una partita tradizionalmente tranquilla — e pacifica sotto il profilo dell’ordine pubblico — hanno modificato linguaggio e azioni. Dapprima la decisione, da parte di un centinaio di ultrà nerazzurri, nello spostamento dal Baretto, tradizionale luogo di ritrovo, al cancello numero 1, di lanciare dal nulla una pioggia di bottiglie di vetro contro carabinieri e poliziotti. I quali hanno cercato con il dialogo di riportare la calma.
Invano. E così è stata necessaria una carica di alleggerimento. Tre i carabinieri contusi alle mani (hanno tutti riportato prognosi di pochi giorni), mentre un 28enne tifoso del Nizza, i cui ultrà sono gemellati con gli interisti, è finito in manette per resistenza a pubblico ufficiale. Non è escluso che l’agguato, preparato in largo anticipo, abbia risposto alla necessità degli ultrà nerazzurri, proprio in presenza di loro alleati (non c’erano soltanto i simpatizzanti francesi), di dare una sorta di “dimostrazione pubblica” di forza. Alla carica sono seguiti momenti, non brevi, di tensione, a conferma del fatto che non è stato un episodio marginale e, soprattutto, “chiuso” alla giornata di domenica.
Ecco le immagini del pre-partita al Meazza:
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