Un po’ Lippi, un po’ Sacchi. E molto se stesso. Cesare Prandelli, da commissario tecnico della nazionale, vive la sua settimana più lunga preparando nei minimi dettagli la sfida alla Spagna. Già, ma come si fa a recuperare forze ed energie mentali in appena due giorni, ovvero dalla partita con la Germania alla finalissima? La preparazione fisica, la dieta dettagliata, i continui test fisici ed i recuperi lampo (come quelli di Barzagli e Chiellini, nella foto) anche grazie all’arrivo di Prandelli jr.: ecco come si può far sì che la squadra sia subito pronta e immediatamente tonica.
«Stiamo affrontando un microciclo di preparazione, l’unico possibile dall’inizio», spiega Gianbattista Venturati, capo dei tre preparatori atletici. Le ultime giornate tipo sono esplicative di una formula collaudata, e adattata dalle esperienze dello staff nei club ai tempi brevi della nazionale. Esemplificativa la giornata tipo di ieri: alle 9 sveglia, dalle 10 alle 12 lavoro personalizzato nella palestra che Prandelli ha voluto far costruire in albergo, dopo il pranzo e il riposo sala video, ma mai più di mezzora per evitare cali di tensione; poi allenamento fisico con scatti da 10 e 20 secondi, e per ogni giocatore il monitoraggio immediato con un cardiofrequenzimetro, il prelievo ematico per il lattato, il test di Borg per la percezione dello sforzo. Infine il rientro in albergo, la cena alle 20.30 – ieri in compagnia delle famiglie – e il relax.
Il ritmo della giornata, l’alternanza lavoro-riposo è molto importante, si fa notare dallo spogliatoio, perchè i giocatori abbiano la sensazione di un lavoro proficuo. Così si spiega anche l’alternanza tra momenti intensi e allegria. «Ci siamo calati nella realtà stretta dell’Europeo – spiega ancora Venturati – Impossibile puntare sui carichi, conta il mantenimento e il recupero: fisico, dell’idratazione e alimentare. La dieta è calibrata su questo, dopo le partite e durante il giorno. E questa è finalmente una settimana tipo».
Di Sacchi, ricordano invece i veterani del Club Italia, Prandelli ricalca la didattica, la capacità di scomporre pezzo per pezzo i movimenti tattici. In campo, soprattutto. Ma anche con l’aiuto dei video. Oltre alla società incaricata di riprendere partite e allenamenti per riproporli alla squadra, l’Italia ha chiesto e ottenuto dall’Uefa le immagini dall’alto della SpyCam. Certo, nessuno si illude che alla fine a decidere non siano le scelte di modulo, o un gran colpo di SuperMario, o ancora la precisione di Pirlo. Però anche il clima di lavoro ha la sua parte. «Pesa, eccome – avvisa Gigi Riva – Se lavori bene, fai tanto con precisione e i ritmi giusti, il calciatori hanno la sensazione che tutto sia chiaro». E l’attesa diventa un valore, nella settimana più lunga che ha portato prima alla Germania e poi all’Inghilterra.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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